Questo richiamarsi alle ricette del New Deal per affrontare la crisi economica (cosa che sta avvenendo non solo in America, ma anche in Europa) proprio come ai tempi di Roosevelt porterà, come effetto indotto, un pesante cocktail (terribile!) di protezionismi, nazionalismi, statalismi, populismi, moralismi e "bigottismi". La tendenza è già iniziata, è sotto gli occhi di tutti. Per carità, io non sono mai stato un fan del liberismo più "estremo", quello di fatto selvaggio, e ho sempre parlato in questo blog della necessità di regole di base, ma tra un libero mercato "regolato" (un mercato del "fair trade" più che del "free trade" senza alcun paletto) e un mercato strangolato e piegato sotto i colpi del neo-dirigismo di Stato c'è un abisso! Lo stesso che c'è tra una cultura liberale e questa sorta di strisciante neo-moralismo di Stato! Insomma, si rischia una orribile involuzione sia sotto lo stretto profilo della concezione del mercato sia, più in generale, sotto il profilo della cultura dominante, dell'"aria che tira". E il buon Obama, sorta di "benchmark" mondiale in questo momento, contribuisce ahimè in questo senso. Il suo "Buy American", che giustamente negli stessi Usa ha già fatto storcere il naso a molti, non può che far accapponare la pelle. Proprio perchè viene da quel Paese in cui nel bene e nel male si originano le tendenze globali. Obama dice che non vuole scatenare una guerra commerciale internazionale, ma ovviamente in sede di Unione Europea non la si pensa così. E, fatto molto significativo, non la pensa così nemmeno il Canada, vicino di casa degli Usa. Tira proprio una brutta aria. Negli States di Obama come nella vecchia Europa. Qualcuno potrebbe ovviamente dire: è il prezzo da pagare per uscire dalla crisi. E' davvero così? Si. Anzi, forse. Anzi, forse non è proprio così. Giusto per la cronaca, va ricordato che il giudizio storico sulle ricette economiche del New Deal è tutt'altro che univoco. Per molti economisti in realtà proprio la massiccia dose di protezionismo messa in campo in America (che poi appunto si accompagnò a neo-dirigismo e moralismo di Stato, ovvero gli ingredienti del cocktail di cui ho già parlato) finì in realtà con il frenare l'uscita dalla crisi iniziata nel '29. Oggi tutti sono partiti in quarta con questa storia del New Deal e del neo-statalismo "necessario" senza forse riflettere abbastanza sulle conseguenze che tutto questo rischia di avere. Insomma, gli effetti collaterali di una cura (di dubbia validità!) rischiano di fare malissimo al malato.
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