29 dicembre 2006

A presto


Dopo quelli natalizi ecco gli immancabili auguri bis, di buon anno nuovo. Come al solito, li rivolgo ai lettori di questo sito e ai financial bloggers amici. Io stacco per qualche giorno. Tornerò online dopo il 6 gennaio.

La giustizia che non c'è...

Centratissimo davvero l'ultimo post dell'amico Luca su Rumors e Risparmio sul tema giustizia. Concordo completamente. Più si va avanti e più in Italia vediamo che la legge non è assolutamente uguale per tutti. I potenti alla fine si salvano sempre, mentre chi potente non è si può trovare a dover lottare contro una macchina infernale. Il sistema non funziona (urge ormai una vera e radicale riforma) e francamente trovo sempre più insopportabili tutti quelli che per fini strumentali non vogliono ammetterlo. A proposito, avete letto oggi Repubblica? Pare che Calisto Tanzi stia preparando un suo rientro in scena con una azienda di succhi di frutta. Tanzi dice che il Parmacrack non fu solo colpa sua, dice che le banche creditrici ebbero grosse responsabilità. Ebbene, non basta. Soprattutto se è vero che vuole ripartire con una nuova iniziativa produttiva, allora faccia nomi e numeri. Altrimenti vedremo l'ennesima storia che va a finire in modo ridicolo. Con il popolo dei piccoli risparmiatori che paga ingiustamente come al solito il conto senza alla fine nemmeno capire di chi furono veramente le responsabilità e, soprattutto, dove sono andati a finire i soldi. Con buona pace della "giustizia"...

28 dicembre 2006

Rito di fine anno /2

Da una mail che mi è appena arrivata da Oltre Finanza, che ancora ringrazio per i generosi complimenti ;-) :"(...) Riguardo al tuo ultimo post sono d'accordo con te. Ovvero meglio operazioni mirate e a corto raggio. Soprattutto adesso. Non credo ci sarà un ritracciamento dei mercati. Poi se c'è sinceramente non mi importa, Comunque un po' di laterale e poi l'ultima tranche!(...)".

Rito di fine anno

E sì, proprio così, tra i "riti" di fine anno, un po' come i fuochi di artificio o lo zampone con le lenticchie, ci sono pure le previsioni per i mercati finanziari per l'anno alle porte, con analisti e "esperti" più o meno credibili che in questo senso finiscono con l'assomigliare a chi fa l'oroscopo. Per carità, non ho niente contro questa usanza. Può essere una cosa utile, un'occasione per fermarsi e cercare di riflettere. E' semplicemente che credo sempre più che questi mercati vadano seguiti con un orizzonte "corto" e che fare appunto previsioni sull'arco di dodici mesi sia ormai molto difficile, al limite del puro esercizio teorico o del "gioco". In più devo dire che a questo fine anno io ci arrivo sentendo di aver perso in questi ultimi mesi feeling proprio coi mercati. In questa fase li capisco di meno, tendo a sbagliare approccio, ho sbagliato in diversi passaggi. Giusto e doveroso che io l'ammetta pubblicamente. Per tutte queste ragioni lascio ad altri fare le previsioni per il 2007. Io mi limito a due considerazioni, peraltro di segno opposto. Da una parte secondo me c'è una situazione dei listini ormai tirata (ribadisco che in questo autunno i mercati in diverse occasioni mi sono parsi "drogati", parecchio "artificiali"...), dall'altra c'è un bull market che finora non si è ancora nutrito del classico "big money" in arrivo (di solito in fase finale di trend) dal "retail" (dal cosiddetto "parco buoi"). Dunque, se ci sarà un ciclo davvero completo, c'è da aspettarsi che, magari dopo qualche fase di congestione e correzione, il mercato si gonfi proprio sull'effetto retail per il "gran finale", con tanto di successivo cerino lasciato in mano poi a quelli che al tavolo si sono seduti per ultimi. Personalmente intendo continuare a fare solo operazioni molto mirate. Cercando di cogliere le occasioni, ma lontano anni luce dall'entusiasmo facilone. Queste le intenzioni di fine anno, anch'io alla fine ricado nei miei riti ;-)

27 dicembre 2006

La concorrenza che fa bene...

Significativo questo passaggio del presidente della Fieg, Boris Biancheri: "(...) come sono arrivate le compagnie low cost per l'Alitalia, la competizione per gli editori è con soggetti non più simili, come internet, i blog, la free press. Questo è il problema centrale". Già, è proprio così. Due considerazioni sul tema. La prima: gli editori italiani cominciano ad accorgersi solo ora di quello (ad esempio, proprio i blog) che per molto tempo hanno sostanzialmente snobbato. Ennesima dimostrazione che il settore nel nostro Paese (perchè altrove è diverso...) si muove sempre in modo troppo conservativo e con scarsissima capacità di "vision" strategica. Giusto dunque che chi finora ha snobbato adesso paghi pegno. Seconda considerazione (già fatta anche qui più volte, ma sottolineare fa sempre bene!): la concorrenza dei "new media" è assolutamente salutare, proprio perchè soprattutto in Italia mette in luce quanto siano "vecchi" i media "tradizionali". Innovare è un obbligo, non si può sempre rimanere indietro! Il paragone con l'Alitalia e il low cost calza davvero a pennello. Guardi bene il settore editoriale italiano cosa sta succedendo all'Alitalia...

Blogosfera finanziaria

Finalmente anche l'amico Luca si e' deciso a "migrare", portando il suo blog, Rumors e Risparmio (che rappresenta a mio avviso una delle storiche colonne della blogosfera finanziaria italiana), sulla piattaforma di Blogger.com. Questo di conseguenza il nuovo indirizzo: www.rumorsrisparmio.blogspot.com. Ottima mossa, Luca! Personalmente l'impostazione grafica scelta mi piace, in quanto sobria e non "invasiva" (in questo senso io resto della scuola del "less is more"). Fateci un salto dunque sul blog di Luca e magari lasciategli un commento. Quando uno cambia il suo blog di solito gradisce molto opinioni e suggerimenti dei lettori.

22 dicembre 2006

Buon Natale a tutti

Scusate, ma in questi giorni sono un po' incasinato e quindi non ho molto tempo per il blog. Ci tengo però ad augurare un Buon Natale a tutti. A chi legge questo sito e soprattutto ai blog-friends, dei quali ormai non potrei fare più a meno! Dunque, un augurio davvero speciale a Buddy, Luca, l'Imprenditore, Roby, il Mago, il Duca, Ribo... Insomma a tutti quanti, spero di non dimenticare nessuno! Buon Natale a tutti e auguri per un 2007 che sia soprattutto sereno.

20 dicembre 2006

Segno dei tempi

Pure il ministro Di Pietro ha scelto il canale di YouTube per raccontare la sua verità sul caso Autostrade-Abertis:

19 dicembre 2006

Cripto-rumor


Dossier Alitalia. Un ex timoniere della compagnia (potendo contare - così pure si vocifera - sul potenziale appoggio di una grande banca...) ci sta facendo un pensierino?

E l'autocritica dov'è?

Ma guarda un po', adesso la Confindustria di Montezemolo attacca apertamente il governo dicendo che questa Finanziaria inciderà negativamente sul Pil. Peccato solo che, come noto, proprio questa Confindustria sia stata de facto un "grande elettore" del centrosinistra prodiano. A questo punto vanno bene le critiche, però forse un po' di autocritica non guasterebbe davvero. Giusto per onestà intellettuale. Basterebbe che Montezemolo ammettesse davanti alla sua base di aver sbagliato. Far finta di niente non basterà, il "popolo di Vicenza" non dimentica facilmente...

18 dicembre 2006

Il regno del dollaro /3

Il regno del dollaro /2

L'amico Buddy Fox mi ha appena (giustamente) tirato una bella frecciatina via mail. In sostanza mi ha fatto notare che nel post che ho appena scritto sul dollaro - vedere qui sotto - avrei potuto almeno citarlo visto che proprio lui ormai da qualche anno batte insistentemente proprio sul tema della valuta americana. Considerazione giusta, anzi sacrosanta. Cerco quindi di "rimediare" ;-) consigliando a tutti di fare un salto sul blog di Buddy, l'Angolo del Volpino: li' il dollaro è stato passato veramente ai raggi x...

Il regno del dollaro


Qualche tempo fa ho parlato di una possibile correlazione tra tutti questi intrighi russi e la volontà del Cremlino di provare a spezzare il rigido e storico rapporto petrolio-dollaro. Ora c'è pure l'Iran che, come ben raccontato da Finanza e Politica, dice addio al biglietto verde e converte tutto in euro. Si potrebbe discutere poi molto del tema valutario in Cina. Cosa voglio dire? Semplice, anzi semplicissimo: che tutti continuano a parlare delle guerre per il petrolio, ma, forse, la guerra vera, sotterranea, non è tanto per il greggio quanto proprio per il dollaro. Gli Stati Uniti esercitano da sempre la loro influenza mondiale attraverso due "leve": quella militare e quella valutaria. Gli americani devono poter svalutare la loro moneta quando hanno bisogno di ridare fiato all'economia e, soprattutto, hanno tutti quei vantaggi dovuti al fatto che il dollaro è valuta mondiale di riferimento. Se qualcosa si incrinasse in tutto questo meccanismo è evidente che gli Usa potrebbero avere problemi grossi. Dunque, davvero, per capire cosa sta succedendo nel mondo forse bisognerebbe proprio seguire più questa pista rispetto ai triti e ritriti discorsi sul petrolio...

15 dicembre 2006

Aliasta

De Benedetti boccia l'asta Alitalia. Dice che è proibitiva, che non ci sono le condizioni. Francamente in molti si erano già accorti nei giorni scorsi che forse c'era qualche problema in questo senso, che forse le condizioni sono troppo pesanti. Insomma, non c'era proprio bisogno che ce lo dicesse De Benedetti. E, comunque, se l'asta non gli sta bene, non partecipi. Semplice, no?. Come mai, invece, tra tutti i potenziali candidati all'operazione solo l'ingegnere fa questo tipo di sortita? Già, come mai? Messaggio in codice per il governo? Vedremo...

14 dicembre 2006

Rumors


Pare che in quel di Ponzano Veneto non l'abbiano per nulla presa bene (la vicenda autostradale...): la cosa potrebbe non finire qui. Alitalia invece farebbe fatica a trovare un pretendente (all'estero...). Le condizioni poste per l'operazione sono pesanti. Forse proprio per non rendere troppo appetibile il boccone... all'estero?

La forza dei fischi

Dunque, Prodi ha ammesso "errori tattici" per quanto riguarda la Finanziaria e Fassino ha chiesto un "cambio di rotta". E' il primo importante segno che finalmente stanno cominciando a cedere. I fischi li sgretoleranno. Ora davvero basta, non se ne puo' più. Della loro idea di amministrazione dello Stato basata su una sorta di regime di polizia tributaria. Del loro dirigismo statalista. Quindi, fischi, fischi, fischi: questa la ricetta. Devo dire che questa idea della rivolta a colpi di fischi comincia ad entusiasmarmi. Il "Paese impazzito" risponde così a chi lo ha definito tale.

13 dicembre 2006

Prima e dopo...


Ora che Autostrade ha definitivamente detto addio al progetto di fusione con la spagnola Abertis, voglio tornare su un punto che mi sembra centrale. Per anni il centrosinistra all'opposizione si è sempre scagliato contro i tentativi di "catenaccio italico". Basta ricordare il caso Antonveneta o quello Fazio. Vi ricordate cosa dicevano? Dicevano in sostanza che in un libero mercato europeo mettere paletti di tipo "nazionalista", ad esempio per difendere un'azienda nostrana dal tentativo di acquisizione da parte di un gruppo estero, è antistorico e antieuropeo. Parlavano di figuracce in Europa. Ebbene, guardate adesso che catenaccio hanno fatto per Autostrade nei confronti di Abertis. Mesi di contrasti, polemiche e tira e molla, con punte di particolare ostilità da parte del ministro Di Pietro e Anas. Con questo post non voglio entrare nel merito della questione, ovvero discutere se sia giusto o meno bloccare Abertis (semmai lo farò in un prossimo post), ma voglio proprio evidenziare quello che mi sembra oggettivamente un approccio totalmente incoerente e quindi poco serio. Prima delle elezioni euro-liberisti sfrenati, a parole, ma dopo le elezioni, al governo, protezionisti nei fatti.

12 dicembre 2006

Google Finance launch

11 dicembre 2006

Mortadella Dance

Viva Mirafiori!

Ci tengo davvero tanto a dire questa cosa: grandi, anzi grandissimi gli operai Fiat che la scorsa settimana hanno apertamente e duramente contestato i vertici sindacali in visita pastorale a Mirafiori. E già perchè con il centrodestra al governo i sindacati non avevano problemi ad alzare le barricate, ma ora con il centrosinistra è tutta un'altra musica. Il governo Prodi "espropria" il Tfr dei lavoratori e i sindacati invece di proclamare la lotta dura danno il loro consenso. Bene davvero hanno fatto gli operai di Mirafiori a contestarli. Perchè per questi sindacati prima degli interessi dei lavoratori vengono le relazioni con la politica. E Prodi che quando viene fischiato parla sempre di provocazioni organizzate semplicemente non capisce (o fa finta di non capire...) che in Italia il vento è già girato. Hanno un problema con la piazza, come realisticamente dice Cofferati, ma si ostinano a far finta di niente. In questo il Prodi di oggi mi sembra come l'ultimo Craxi. Hanno fatto una Finanziaria con misure odiose come la tassa sul pronto soccorso. Hanno varato una valanga di nuove imposte (che gravano su tutti, non solo sui "ricchi") solo perchè nel loro statalismo non sanno tagliare la spesa pubblica, che anzi incrementano. Continuare a lottare contro tutto questo è importantissimo. Ognuno può fare la sua parte.

Alisaldi /2

Un po' in ritardo - perdonatemi, ma ho staccato per il ponte ;-) - segnalo interventi dei blog-friends sul tema Alitalia: ci sono l'Imprenditore, Roby, Buddy, Novanta Gradi, Luca, Geronimo. Ribadisco che secondo me è molto interessante sullo stesso argomento leggere le diverse opinioni dei diversi financial bloggers. Il confronto aiuta sicuramente sempre a formarsi una opinione ragionata.

06 dicembre 2006

Alisaldi


Dunque, l'Alitalia va (finalmente) all'asta. Il governo ha fatto bene a varare questa operazione. Tra tante (troppe!) cose sbagliate fatte, ne hanno azzeccata almeno una!. E ha sbagliato a suo tempo il governo Berlusconi a non decidersi in questo senso. Detto questo in linea di principio, operativamente invece le modalità non mi convincono per niente. E' stato stabilito che chi entrerà dovrà prendersi subito il 30% e poi andare verso l'Opa. Ma, messe così le cose, ovvero in uno scenario di Opa certa, praticamente imposta, diventa automatica la speculazione di Borsa. Con il conseguente rischio che il titolo salga sempre più, finendo per mettere a rischio la stessa Opa, che diventerebbe sempre più onerosa per l'eventuale compratore. Le Opa, proprio per questo motivo, arrivano sempre sostanzialmente a sorpresa, non vengono mai annunciate prima! Questo quindi il problema operativo a mio avviso. E poi ci sono le condizioni chieste ai potenziali investitori. Si chiede tra le altre cose il mantenimento dei livelli occupazionali! Ma si rendono conto di cosa questo vuole dire? Forse non hanno capito che investitore non è sinonimo di benefattore! Ancora una volta, vorrei provare ad aprire anche su questo tema il confronto tra i vari financial bloggers e pertanto chiedo ai blog-friends di Fuorimercato, se ne hanno voglia, di dire la loro sui rispettivi siti. Segnalerò qui poi i vari interventi.

05 dicembre 2006

Non mi stupisce ;-)

Visto cosa rivela oggi il Corriere: "Nuova inchiesta del pm Woodcock. Già sentiti 40 personaggi dello spettacolo e del giornalismo". Chissà perchè ;-) ma la cosa non mi ha stupito più di tanto: ......

04 dicembre 2006

Cosa bolle in pentola? /3

Sempre sul tema di discussione qui lanciato settimana scorsa, mi ero dimenticato di segnalare altri due interessanti contributi e quindi provvedo ora. Si tratta di due punti di vista piuttosto diversi (è il bello del confronto tra financial bloggers, confronto che personalmente mi piace cercare di stimolare): la visione di Finanza e Politica e poi la "seconda puntata" sull'argomento di Novanta Gradi. Se vi eravate persi questi interventi, vi consiglio vivamente di leggerveli.

YouTube fa tendenza

Già, YouTube fa davvero tendenza in questo periodo. Ora la Reuters e Yahoo insieme hanno messo a punto un nuovo servizio chiamato YouWitness. Per aspiranti videoreporters fai-da-te.

Da chi c'era... /2

In effetti la manifestazione di sabato a Roma è stata davvero impressionante. Nei vari servizi e collegamenti tv mi ha colpito vedere tutta quella gente che prima d'ora non aveva mai partecipato a eventi politici di questo tipo. Insomma, quella del ceto medio in rivolta contro la Finanziaria tutta tasse di Prodi non è una leggenda: la manifestazione di Roma ne è stata la prova. Sono sempre più convinto che il governo Prodi stia in realtà distruggendo la sinistra. Stanno mettendo le basi per non riuscire più a vincere elezioni per almeno quindici anni. Questa sorta di regime di polizia fiscale costerà davvero caro in prospettiva al centrosinistra. Per quanto riguarda l'Udc, mi sembra che semplicemente abbiano dato prova di quanto sia duro a morire quel vecchio modo di fare politica - quello democristiano doc - tutto fatto di tatticismi, di bizantinismi e sostanzialmente di posizioni poco chiare.

Da chi c'era...

Questa la mail che mi è arrivata da Andrea G.: "Caro Steve, sono un lettore assiduo da qualche mese del tuo blog (...). Sabato scorso ho partecipato (a 40 anni, per la prima volta) ad una manifestazione politica. Immaginerai quale. Volevo rendere partecipe te e i tuoi lettori che si è trattato di una esperienza molto positiva, sotto tutti i punti di vista... escluso l'Udc e Casini (di nome e di fatto). Non so se si era in 700mila, 1 o 2 milioni, ma sicuramente ci si era radunati veramente in tantissimi, per esprimere il proprio convinto dissenso nei confronti della politica di Prodi & compagni. Ed ora cosa fa Prodi? Dice che dalla piazza ha sentito solo insulti e nessuna proposta! Ritengo che questa sia l'ennesima prova della spocchia e della prosopopea della sinistra! Caro Prodi, il conto alla rovescia del tuo governo è iniziato. Speriamo solo che non faranno troppo danno nel frattempo. Saluti".

01 dicembre 2006

Primo dicembre


Giornata mondiale della lotta contro l'Aids.

Cosa bolle in pentola? /2

Ringrazio tutti i blog-friends (Luca, Buddy, Zener, Imprenditore...) che sui rispettivi siti o semplicemente via mail sono intervenuti sul tema da me ieri proposto, rispondendo così alla mia domanda (anche secondo voi sta succedendo qualcosa di strano sui mercati?). Tra le varie cose che ho così potuto leggere segnalo l'interessante punto di vista del blog Novanta Gradi. E, come già fatto anche da Buddy in un suo post, aggiungo questo elemento: allarme a Wall Street per rischio di attacco informatico ai sistemi di trading da parte di Al Qaeda. Forse sarò in una fase eccessivamente "dietrologica" (potrebbe essere pure così!), però anche questo fatto mi suona strano. Da sempre (già da qualche giorno dopo la tragedia delle torri gemelle...) si parla di questo rischio. Perchè ora questo nuovo allarme? Certo, l'intelligence americana potrebbe effettivamente aver trovato elementi che lo giustificano. Ma, in fondo, non è pure strano che in cinque anni una organizzazione potente come Al Qaeda non sia riuscita nemmeno a fare un piccolo danno ai sistemi informatici di Wall Street o comunque di qualche banca statunitense?
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