31 luglio 2006

ABN-CAPITALIA


Gli olandesi di Abn Amro Bank non perdono occasione per ribadire (pubblicamente) che non hanno ancora deciso cosa fare della loro partecipazione azionaria in Capitalia. Sarà, ma mi sembra proprio l'approccio di chi vuole lanciare messaggi in codice. Magari in direzione Milano...

QUESTIONE DI COERENZA

Con quale coerenza uno - Antonio Di Pietro - dice che il governo è "una Banda Bassotti" e poi però ci rimane dentro?

30 luglio 2006

LA DEBACLE DI FEDERFARMA

La pressione mediatica che si è scatenata contro il tentativo di serrata delle farmacie è servita. E - importante secondo me cominciare a segnalarlo - nel loro piccolo molti bloggers hanno fatto la loro parte! In diverse regioni, come Lombardia e Piemonte, i farmacisti si sono resi conto che stavano distruggendo l'immagine della loro categoria e non hanno più seguito la linea dura di Federfarma. E proprio Federfarma, dopo aver prima provato a sanzionare i "ribelli" come nel caso della provincia di Bolzano, ha alla fine dovuto cedere visto che la base non seguiva piu'. Una vittoria per i consumatori e per chi vuole nel nostro Paese una vera azione liberale e liberista. Una vittoria contro le lobby. E un messaggio alle altre categorie: attenzione a fare i barricaderi perchè potete uscirne con la coda tra le gambe. Ma soprattutto secondo me è la prova che ognuno di noi può fare qualcosa, che una pressione di opinione pubblica si può creare. Siamo comunque solo all'inizio. L'obiettivo strategico di lungo periodo deve essere quello di abolire totalmente gli ordini professionali.

28 luglio 2006

INDULTO /2

Grazie allo sconto di pena previsto dall'indulto appena approvato, Previti dovrebbe definitivamente evitare il carcere ottenendo l'affidamento ai servizi sociali. In pratica, dove non era riuscito ad arrivare nemmeno il centrodestra arriva ora il centrosinistra. Dipietristi a parte, dove è finito tutto quel popolo di sinistra sempre pronto ad andare in piazza negli anni scorsi per impedire favori a Previti o per impedire sconti di pena per i reati di tipo finanziario? Già, dove sono finiti? Sono spariti tutti, dopo aver ingoiato questo bel rospone...

RCS

Non mi piaceva Colao: troppo lobby McKinsey (e poi, francamente, cosa ha fatto di così innovativo in questi anni alla Rcs?). Non mi piace Perricone: troppo lobby Montezemolo (comunque vedremo cosa di concreto saprà fare). E continua pure a non piacermi Mieli: troppo lobby Mieli! (a leggere in giro poi certi rumors sui consuntivi di vendita del Corriere che sarebbero in arrivo...).

27 luglio 2006

GOSSIP

La sera a Milano ti può capitare di cenare al tavolo a fianco di quello di qualche protagonista delle cronache gossippare ;-) Ieri sera, ad esempio, Elisabetta Canalis era attovagliata al ristorante Plateau di Via Volta, in compagnia (la butto li' proprio per l'industria del pettegolezzo...) di un giovanottone rasato a zero...

BOICOTTIAMO I FARMACISTI

Alla faccia dello spirito di servizio nei confronti di chi ha bisogno di medicine, spirito che credevo dovesse sempre e comunque prevalere rispetto agli "interessi di bottega", i farmacisti aderenti a Federfarma vanno verso la serrata ad oltranza. Una cosa semplicemente vergognosa e indegna. In qualche modo i farmacisti si sono sempre considerati (e sono stati considerati) diversi dagli altri esercenti. Li abbiamo sempre visti non come "puri negozianti", ma come professionisti che abbinano logiche e giuste regole di profitto con una "missione" simile a quella del medico. Ora, con questo ignobile sciopero ad oltranza (che, come anche qui già detto più volte, viene fatta per difendere "privilegi di casta" che in tutti gli altri Paesi non esistono più) mostrano il loro vero volto: sono bottegai tout court. Da oggi non hanno a mio avviso più diritto a parlare di "missione" o di professione "diversa". Sono esattamente come i panettieri. Attenti solo ai loro interessi e al portafoglio. Dunque, da oggi così vanno trattati. E comunque ognuno di noi può fare qualcosa. L'Imprenditore ha scritto: "C'è un modo molto semplice per far capire ai farmacisti come la penso: andare solo nelle farmacie comunali". Sì, perchè la serrata la faranno le farmacie aderenti a Federfarma, non quelle comunali. Durante lo sciopero possiamo comprare farmaci nelle farmacie comunali. E soprattutto possiamo continuare a fare così anche quando quelle targate Federfarma riapriranno bottega. In una società moderna ed evoluta il consumatore non è più "passivo", ma "attivo". I farmacisti Federfarma tirano giù le serrande sostanzialmente fregandosene di chi ha bisogno di cure? Boicottiamoli, boicottiamoli, boicottiamoli! Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa: questo è il punto importante da capire.

25 luglio 2006

AUGURI


Tanti auguri di buon compleanno all'amico Buddy Fox. Anche il Volpino comincia a farsi vecchietto ;-) L'importante è che conservi sempre il suo fiuto per i mercati e soprattutto (nonostante magari qualche dispiacere...) il suo grande cuore. Auguri Buddy!

INDULTO

Sono tra quelli a cui questo progetto di indulto non piace per niente. E' vero: è quel "colpo di spugna" che qualcuno ha sempre temuto potesse arrivare dal governo Berlusconi e che invece arriva da quello Prodi. Comunque, detto questo, se l'indulto può avere l'effetto di dare finalmente una spallata a quel pericoloso giustizialismo forcaiolo e grossolanamente populista di una certa sinistra, allora ben venga l'indulto. Per intenderci, se proprio devo scegliere - forzatamente, con la pistola alla tempia ;-) - tra Mastella e Di Pietro, non ho dubbi: scelgo Mastella. In quanto a Di Pietro, avendolo appena visto in tv nella sua odierna protesta anti-indulto, ribadisco: si dimetta ed esca dal governo. Troppo comodo andare in piazza a protestare, come se fosse all'opposizione, e intanto però rimanere al governo!

CI FANNO O CI SONO?


Già, il quesito è proprio questo: ci fanno o ci sono? Sì, perchè mentre il ministro Mastella va avanti come un caterpillar con l'indulto (pene cancellate in massa, anche per reati finanziari), oggi il ministro Padoa-Schioppa promette pene più severe per gli evasori. Forse è il caso che i due ministri si parlino. Sempre a proposito di indulto, leggo oggi che il ministro Di Pietro per protesta si è "sospeso". Anzi, pare che il termine giusto sia "congelato". Ma che vuol dire? Che senso ha? Se non gli sta bene l'indulto, si dimetta. Non "sospensione" o "congelamento", ma "dimissioni" e uscita dal governo. Perchè altrimenti il sospetto è che voglia solo agitarsi un po' per salvare la faccia davanti al suo elettorato giustizialista salvo poi, passata la buriana, ritornare sulla comoda poltrona ministeriale...

24 luglio 2006

RELATIVISMO DI SINISTRA


Diciamoci la verità: se questa operazione dell'indulto (anche per i reati finanziari) la avesse tirata fuori negli anni scorsi il governo Berlusconi, il popolo della sinistra oltranzista e giustizialista sarebbe subito sceso in piazza gridando allo scandalo e parlando di leggi da sudamericana repubblica delle banane. Sì, inutile negarlo, lo sappiamo tutti: ci sarebbe stata lotta dura contro il "colpo di spugna". Invece, siccome l'indulto lo ha tirato fuori il governo Prodi, va tutto bene. Si ingoia il rospo, senza troppo pensare a concetti come quello della coerenza. Tutto è relativo. Già, proprio tutto.

IRONICO BLOGGING

Devo proprio dirlo: tra il remake in chiave sarcastica del programma dell'Unione e il finto promo di villa Bertinotti (che però esiste davvero, con tanto di vera piscina) c'è da divertirsi non poco sul blog di Zener. Vi consiglio quindi di farci un salto.

BORSA

La macrotendenza di fondo della Borsa? Io resto con la stessa convinzione. Quella che Buddy Fox ha già così ben sintetizzato sul suo blog: "Direzione rialzista in percorso tortuoso". Sì, nonostante gli effetti della crisi in Libano credo che la tendenza di lungo non si sia ancora deteriorata. Potrebbe succedere naturalmente in futuro, ma per ora resiste (è solo ovviamente la mia personale sensazione).

ALLA FACCIA DI IPPOCRATE


Dunque i farmacisti aderenti alla Federfarma hanno confermato lo sciopero delle farmacie per mercoledì prossimo, il 26 luglio. In questo periodo, con questo caldo che tanti problemi di salute può causare nelle città a anziani e bambini, loro hanno deciso di tirare giù di nuovo le serrande. Oltretutto per difendere privilegi che in quasi tutto il mondo non esistono più (in quasi tutti i Paesi ad esempio puoi comprare farmaci al supermarket). Domanda: problemi di coscienza zero? Così, per curiosità, sono andato a cercarmi su internet il famoso giuramento di Ippocrate, da sempre fondamento dell'etica medica. Eccone alcuni passi: "(...) Giuro di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale. (...) Giuro di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza (...) Giuro di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato (...)". I farmacisti lo fanno il giuramento di Ippocrate? Se sì, in coscienza ritengono di rispettare questo giuramento tirando giù le saracinesche dei loro esercizi per una protesta di natura economica?

LUCE E OMBRA

Oggi raffica di nuovi accordi comunicati dalla Fiat: quello finanziario con il potente Credit Agricole (già azionista di Banca Intesa), quello con un gruppo cinese per l'Iveco e pure quello con i russi di Severstal. Forse però davvero Marchionne comincia a fare ombra su Lucky Luke Montezemolo. Per i mercati l'uomo del rilancio è proprio lui, Marchionne. E non è che Lucky Luke possa consolarsi troppo con le cose di Confindustria ;-)

21 luglio 2006

LINEA CALDA


Telecom Italia dunque, causa i contatti emersi con Sky, torna di colpo sotto i riflettori del mercato. Lo scorso 7 luglio (potete controllare nell'archivio del blog i cui file mensili sono qui a fianco a destra nel menù di Fuorimercato) questo avevo scritto: "Potrebbe essere un'estate calda per Telecom. Scusate, ma devo essere necessariamene criptico...". Profetico direi ;-) Comunque, non scrivo questo post tanto per dire che qualcosa ex ante avevo fiutato ;-) ma piuttosto per buttare li' che a questo punto sempre nell'archivio delle cose già da me scritte c'è un altro rumor criptico (sullo stesso fronte) che oggi potrebbe risultare interessante andare a ripescare. Vediamo chi è tanto bravo da recuperarlo ;-) Non è così semplice trovarlo perchè non contiene direttamente il nome dell'azienda...

SOLE E BORSA

In questi giorni si torna ancora una volta a parlare del possibile sbarco in Borsa del confindustriale Sole24Ore (sta diventando un "tormentone"...). E allora non posso che riproporvi quello che in questo blog avevo scritto lo scorso gennaio: "E' tornato in grande spolvero il progetto per il collocamento in Borsa del Sole24Ore (se ne era già parlato qualche anno fa, ma poi la cosa era abortita). Ebbene, francamente, trovo che lo status di house-organ di Confindustria (perchè questo è da sempre il Sole e questo continuerebbe ad essere anche dopo l'eventuale sbarco a Piazza Affari) nel caso striderebbe con quello di società quotata. Questo è il mio personalissimo giudizio. Quindi, l'idea del Sole24Ore sul listino milanese non mi entusiasma affatto. E mi sembra che anche all'interno della stessa Confindustria molti siano dello stesso avviso...". Continuo a pensare che anche in Confindustria molti abbiano uno scetticismo simile a quello qui esposto e se ci aggiungiamo le evidenti difficoltà della gestione Montezemolo credo proprio che difficilmente kil Sole potrà riuscire a centrare l'obiettivo quotazione, almeno nel breve e medio termine.

IL RICATTO DEI PANETTIERI


Premesso (voglio ribadirlo) che in questa vicenda delle liberalizzazioni mi hanno deluso un po' tutti (il centrosinistra che prima inizia una giusta battaglia e poi davanti alle proteste delle varie categorie subito fa marcia indietro e il centrodestra che brucia definitivamente la bandiera liberale per impugnare quella corporativista), adesso dopo "taxi selvaggio" e dopo lo sciopero dei farmacisti ci sono i panettieri milanesi che minacciano di bloccare le autostrade. Le lobby hanno capito che il governo su questo fronte non riesce a tenere la linea dura (come bisognerebbe invece fare) e allora a ruota cercano di fare casino per difendere i loro privilegi. Nel caso dei panettieri si parla ad esempio del sistema della distanza minima tra un esercente e l'altro. Il risultato è da sempre che i panettieri si "spartiscono" i bacini di mercato. Abbattere questo sistema vorrebbe dire che in una via ci possono essere molti panettieri. Libero mercato appunto, che andrebbe a vantaggio dei consumatori, dei cittadini. E' così una violenza contro la categoria chiedere che un panettiere venda bene perchè fa il pane davvero buono (e dunque batte la sua concorrenza) e non perchè magari è l'unico in zona? Come già detto, la verità è che parliamo di regole minime di minimo libero mercato. In ogni caso, davanti alla minaccia da parte dei panettieri di bloccare le strade, sono perfettamente d'accordo con l'Imprenditore quando dice: "Non possiamo essere schiavi di qualunque persona decida di far valere i propri personali interessi calpestando i diritti degli altri!". Parole sacrosante. Ecco una mia proposta nel caso i panettieri decidessero davvero di attuare questa forma di protesta violenta e illegale. La scrivo qui sperando che magari tra i lettori di questo blog ci possa essere qualche rappresentante di qualche associazione di consumatori, che autorizzo nel caso a far sua quest'idea. Eccola: se i panettieri bloccano le strade, i consumatori possono fare lo "sciopero del pane", ovvero per una settimana non si compra più pane in panetteria ma lo si compra solo in supermarket e minimarket. Qualche associazione di consumatori potrebbe appunto nel caso provvedere a lanciare l'iniziativa pubblicamente.

20 luglio 2006

FARMACISTI PER NASCITA

Sto dalla parte dei farmacisti. Sì, proprio così, dalla parte dei farmacisti. Ma non di quelli che protestano contro il pacchetto Bersani. Sto dalla parte di quei farmacisti che l'altro giorno nel centro di Milano hanno manifestato in favore degli interventi di liberalizzazione. Già, proprio così: non ci sono solo i farmacisti contro il pacchetto Bersani (quelli che tirano giù le serrande alla faccia del vecchietto che magari ha bisogno della sue pastiglie), ci sono anche quelli che, al contrario, sono favorevoli. Ci sono quelli che non fanno le barricate per difendere privilegi corporativi di sapore medievale, ma che invece vogliono più libero mercato. Sapete chi sono questi farmacisti che l'altro giorno appunto hanno manifestato a Milano a favore della liberalizzazione? Sono farmacisti giovani che non hanno il babbo farmacista e che quindi sanno che molto difficilmente col sistema attuale potranno arrivare ad avere un giorno una licenza per una farmacia. Già perchè in Italia le licenze delle farmacie costano un sacco di soldi e, soprattutto, grazie a meccanismi corporativi, passano de facto di padre in figlio. Insomma, resta tutto di solito in famiglia. Le licenze si tramandano di generazione in generazione. Un po' come i titoli nobiliari. Barone ci nasci, molto difficile diventarlo. Così, ci sono quelli che farmacisti nascono. Altri invece hanno la "vocazione" per il mestiere di farmacista, studiano per questo, ma ahimè non hanno una farmacia in famiglia, e allora diventa tutto un altro discorso. Ecco, io sto dalla parte di chi farmacista diventa, pur non essendo nato farmacista. E se penso a loro questi atavici vincoli corporativi mi sembrano ancor più odiosi. E chi fa il barricadero per difendere questi vincoli mi sembra ancor più insopportabile. Perchè la verità è che non si sta parlando di passare al selvaggio libero mercato, si sta solo parlando di regole di minimale libero mercato. D'altronde, chi ha viaggiato un po' in giro per il mondo è ben conscio che i privilegi di cui in Italia godono certe corporazioni, in altri Paesi non esistono per nulla. Da noi in certi casi non ci sono neppure corporazioni, ma vere e proprie caste. Insopportabili. Sì, davvero insopportabili, soprattutto ora che hanno deciso di fare la sceneggiata piangendo miseria.

CRIPTO-RUMOR EDITORIALE

Gruppo minore del settore dell'informazione economica e finanziaria. Possibile entrata a breve di un nuovo socio...

RCS POST-COLAO

Alla fine, pressato, Vittorio Colao ha deciso di dare le dimissioni. Ora in casa Rcs si prevedono tempi duri per i "colaiani". Le loro finora comode poltroncine sembrano già aver iniziato a scricchiolare...

18 luglio 2006

E' GIA' DIETROFRONT

Nel mio piccolo in questo blog avevo prontamente lodato il pacchetto Bersani varato dall'esecutivo di centrosinistra per l'evidente e coraggioso sforzo nella giusta e sacrosanta direzione delle liberalizzazioni (cosa di cui il nostro Paese ha un enorme e storico bisogno). Come altri, l'unica cosa che temevo era una possibile marcia indietro di fronte alle prevedibili proteste delle corporazioni toccate dal decreto. E così, ahimè, mi sembra proprio che stia succedendo. Il governo Prodi ha già ceduto al ricatto dei tassinari, che hanno in questo modo aperto una breccia dentro la quale proveranno ad infilarsi a questo punto pure farmacisti e avvocati. E' bastata qualche giornata "calda", con i taxi fermi per fare ingranare al governo la retromarcia. Invece di tenere la linea dura sono finiti a mercanteggiare. Che vergogna. E che delusione per chi, come il sottoscritto, spera in una vera rivoluzione liberale. Il danno alla fine è enorme: passa infatti il messaggio che nulla cambia in Italia, che le corporazioni non si possono toccare. Il sogno della rivoluzione liberale torna in soffitta. Che delusione, appunto.

17 luglio 2006

COLPI DI SOLE


Con la crisi tra Israele e Libano che degenera nel sangue, ecco l'ideona sfornata da Prodi: chiedere una mediazione da parte dell'Iran. E sì, davvero una trovata geniale quella della mediazione iraniana! Se fallisse, magari la prossima volta Prodi potrebbe proporre la Corea del Nord. Di questa stagione, il caldo può fare davvero brutti scherzi...

PACIFISMO RELATIVO

In effetti, fino a pochi mesi fa, cioè fino a quando stavano all'opposizione, ai capi del centrosinistra il pacifismo "duro e puro" (quello del via dall'Iraq, via dall'Afghanistan, via da tutto...) andava un gran bene. Ora che si sono accomodati sulle poltrone governative le cose sono cambiate e i pacifisti integrali di colpo diventano frange estreme da isolare. Insomma, per alcuni tutto è relativo, anche la pace...

FIAMME GIALLE... O ROSSE?

La vicenda dell'azzeramento dei vertici lombardi della Guardia di Finanza in effetti sembra davvero poco chiara, al limite del torbido. Visco dice che il caso Unipol non c'entra. Ok, allora ci spieghi cosa c'entra. Ci spieghi le precise ragioni di questo improvviso azzeramento. Magari si potrebbe far parlare i diretti interessati, i finanzieri rimossi.

RCS

Oggi occhi puntati sulla riunione del patto di sindacato. Sul tavolo la questione Colao.

16 luglio 2006

LIBERALIZZAZIONE "A DISTANZA"

Comincio ad avere questa sensazione forte: che tra i favorevoli alla liberalizzazione dei tassisti ci siano gli avvocati e i farmacisti, che tra i favorevoli alla liberalizzazione degli avvocati ci siano farmacisti e tassisti, che tra i favorevoli alla liberalizzazione dei farmacisti ci siano tassisti e avvocati. Insomma, la liberalizzazione tutti la vogliono fino a quando non arriva nel proprio orticello di atavici privilegi...

14 luglio 2006

L'IMPREVEDIBILITA' DEL MERCATO


Vedete perchè in fondo io non seguo mai troppo le previsioni "tecnico-matematiche" (quelle con valori previsti, livelli etc etc) e soprattutto non seguo chi le fa? Perchè tu puoi farti tutti gli scenari che vuoi, ma poi, giusto per fare un esempio di queste ore, scoppia la guerra i Libano e tutti i numerelli vanno a farsi benedire. Ahimè, la verità è che i mercati sono alla fine una roulette e quindi non si può che andare a fiuto (negli States dicono "animal spirit"), cercando di sfruttare al meglio la propria esperienza (questo a mio avviso è l'unico vero valore!) e con un orizzonte day-by-day. Surfisticamente parlando, potremmo dire che le onde non sono in realtà scientificamente prevedibili nel loro sviluppo. Si può solo cercare di cavalcarle. Verificando ed eventualmente ritarando la propria strategia in ogni istante. E guardate che dico tutto questo da grande conoscitore dell'analisi tecnica di Borsa, che ho usato per anni anche in forme diciamo così "di frontiera". Esempio: già nella prima parte degli anni novanta, quando in Italia lo studio dell'analisi tecnica non era ancora molto approfondito, io "facevo palestra" costruendo trading systems automatizzati collegati a data-feed in realtime. Proprio quell'esperienza "intensiva", da "alchimista", mi ha fatto capire che la "pietra filosofale" non esiste neppure sui mercati finanziari. Non sto ora dicendo che l'analisi tecnica è tout court da buttare nel cestino. Dico che quelli che ci si avvicinano come se fosse la via per arrivare al "Graal" (i "maestri" che danno numeri "certi" e gli "allievi" che acriticamente seguono) sono sostanzialmente degli illusi, che si espongono pure a notevoli rischi. Ripeto, secondo me c'è solo una strada per affrontare i mercati: cercare di farsi più esperienza possibile, sviluppando una sensibilità da usare per controllare giorno per giorno, ora per ora, la propria direzione. Con una sola certezza stampata nella testa: quella che sui mercati di certezze non ce ne sono.

12 luglio 2006

MADE IN ITALY A SENSO UNICO


Con una certa enfasi oggi a Torino la Fiat ha annunciato un accordo con l'Ikea finalizzato a rifare il look della rete dei concessionari del Lingotto. E' stato spiegato che l'Ikea non fornirà solo l'arredamento ma l'intero progetto di design. Il "responsabile brand commercial" della Fiat, Luca De Meo, ha spiegato: "Entro il 2008 contiamo di avere circa 1.900 concessionari con la nuova corporate identity". Ok, tutto bene. Ma tutto questo come si sposa con la bandiera della difesa del made in Italy che da tempo proprio la Fiat sventola. Già, perchè l'Ikea è svedese e non è che in Italia manchino bravi produttori di mobili (basta ad esempio fare un giro a Cantù e dintorni per rendersene conto). Montezemolo continua a dire che bisogna comprare italiano e rimprovera i nostri politici che girano su berline tedesche, ma poi il suo gruppo va a comprare l'arredamento addirittura dagli scandinavi. La regola del compra italiano vale solo quando si parla di auto? Gli italiani dovrebbero acquistare solo vetture nostrane, cioe' solo Fiat, mentre la Fiat può acquistare da chi vuole? Se questo è il senso, beh allora direi che questo made in Italy in versione Lingotto è decisamente a senso unico. Personalmente tra qualche mese passerò da un'auto italiana ad una tedesca e sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta, in tutti i sensi...

11 luglio 2006

STOP-LOSS E CIAMBELLE


Oggi si è saputo che Urbano Cairo non andrà più avanti con il progetto "directories" (le guide che avrebbero dovuto fare la concorrenza alle Pagine Gialle). Già, come si dice, non tutte le ciambelle riescono col buco. In ogni caso, secondo me Cairo resta tra gli uomini migliori nel nostrano panorama dei media. Anche i migliori d'altronde mica le azzeccano sempre. E' come per il trading di Borsa: se ci si è preso si guadagna, se ci si accorge invece che le cose non stanno andando per il verso giusto (può capitare) occorre allora (se possibile...) saper applicare degli "stop-loss". Un bravo trader - come un buon bravo imprenditore - a mio avviso si dovrebbe vedere anche in questo.

CRIPTO-RUMOR...

Smanie telefoniche per l'ingegnere?

FOGLIETTO

Certo che ieri sera alla cerimonia per la nazionale di calcio a Palazzo Chigi faceva un po' effetto vedere Prodi leggere il suo (breve) intervento dal foglietto tenuto tra le mani. Possibile che pure in una occasione come questa, dove in fondo sono richieste poche parole "dal cuore", non si può andare a istinto?

10 luglio 2006

DOPO BERLINO

Non sono un fanatico del calcio. In più, le cose emerse con il cosiddetto scandalo di Calciopoli mi hanno fatto venire la nausea. Però, caspita, la nazionale che gioca la finale dei Mondiali è una cosa grande. Così ieri sera anche io mi sono volentieri immerso nel rito nazional-popolare incollandomi al televisore e tifando per la nostra squadra. Alla fine ho gioito per questa vittoria italiana. E vedendo sempre in tv le piazze di Milano, Roma e Napoli invase per i festeggiamenti, mi sono chiesto dove fossero finiti e cosa potessero in quel momento provare quelli che - come Beppe Grillo - si erano vantati di tifare per il Ghana. La verità è che per taluni mostrarsi a tutti i costi anti-italiani fa molto "radical-chic". Inoltre essere sempre e comunque contro, fustigando in ogni modo i vizi nazionali, può risultare una posizione molto comoda per ottenere facilmente consenso. Io ieri sera, lo ammetto e non me ne vergogno affatto, sono stato proprio contento di essere "nazional-popolare". Di abbandonarmi un pò fantozzianamente a spaghettata e partitone. E, soprattutto, di non essere nemmeno questa volta dalla parte dei moralizzatori di professione, degli aspiranti tribuni, dei neo-giacobini, degli anti-italiani a tutti i costi. Il punto è che credo che ci voglia equilibrio in tutto. Anche nell'affrontare i mali del nostro Paese, che ovviamente esistono e sono pure grandi. Credo occorra saper "demolire", ma anche saper "costruire". Credo servano momenti di negatività, ma anche momenti di fiducia. Credo che i "predicatori" che si piazzano sul monte per lanciare ogni giorno la loro invettiva, nel solo intento di aizzare la folla, non servano a niente. Anzi, credo proprio che siano pericolosi. E spero che ogni tanto chi li segue in modo acritico e settario, tipo "pasdaran", si fermi e ragioni. Magari arrivando a concludere che è sempre meglio ragionare con la propria testa piuttosto che affidarsi a priori all'idea di un capo-branco. Forse, l'italico rito della partita, con bandieroni e trombette, è alla fine servito anche un poco a questo. A far vedere sotto una luce più critica i "maestri" che avevano alzato la bandiera ghanese...

IL CAMPIONE DEI TEPPISTI


La Fifa ha deciso di premiare Zidane come miglior giocatore dei Mondiali di Germania. Francamente, una decisione ridicola. Un riconoscimento di questa portata dovrebbe andare ad un campione e un vero campione si riconosce non solo per le sue capacità tecniche sul campo ma anche e soprattutto per il suo saper diventare di fatto un modello, un riferimento specialmente per i più giovani. Con la sua clamorosa testata in mondovisione a Materazzi, Zidane può al massimo essere un modello per i teppisti della banlieu parigina.

07 luglio 2006

INTRAMONTABILE BARILE


Oggi nuovo record del prezzo del barile, ormai oltre quota 75 dollari. Torno su un punto che - come sapete ;-) mi è caro: è stato davvero azzeccato (soprattutto profittevole...) credere nei titoli petroliferi nel pieno dello storno...

RISIKO & RUMORS...

Potrebbe essere un'estate "calda" per Telecom. Scusate, ma devo essere necessariamene "criptico"...

LA PARTITA DELLE LIBERALIZZAZIONI /2

I tassisti hanno scatenato una guerra, gli avvocati si preparano al maxi sciopero. I farmacisti invece - che forse sono quelli che pagheranno il prezzo maggiore - almeno per il momento non sembrano (al contrario appunto dele altre categorie toccate dal pacchetto Bersani) imboccare la via "barricadera". Dunque, lode ai farmacisti. Prendano esempio tassinari e avvocati...

06 luglio 2006

LA PARTITA DELLE LIBERALIZZAZIONI

Il governo di centrosinistra ha a questo punto una responsabilità enorme, mi verrebbe da dire storica. Se, assediato da tassisti e avvocati, alla fine farà marcia indietro allora nel nostro Paese passerà il messaggio forte che le corporazioni non si toccano. Sarebbe un disastro. Le speranze di chi vuole una vera rivoluzione liberale finirebbero definitivamente nel cestino. Dunque, a questo punto è assolutamente importante andare avanti. Non arretrare di un centimetro. Il mio sogno (e fortunatamente di molti altri...) è quello di arrivare un giorno a veder finalmente aboliti gli ordini professionali. Questa sarebbe la vera grande conquista. L'abbattimento del sistema corporativo. Restando sulle vicende legate al pacchetto Bersani - in pieno accordo con quanto già scritto dall'Imprenditore - trovo molto deludente la reazione del centrodestra. Presa in contropiede da questa incursione del centrosinistra nel territorio delle liberalizzazioni, territorio che storicamente e fisiologicamente dovrebbe essere della destra che si proclama appunto liberale (ma che pochino ha fatto in questo senso negli anni scorsi...), la Cdl decide, strumentalmente, di alzare la bandiera corporativista. No, così non va proprio. Bisogna avere il coraggio e l'onestà intellettuale di ammettere che il governo di cenrosinistra si è mosso in un senso giusto. E semmai dire che se la destra tornerà a guidare il Paese non farà cose in direzione opposta, ma nella stessa, con più forza. Davanti ad una svolta liberale non bisognerebbe proclamarsi conservatori ma piuttosto ancor più liberali. Così dovrebbe essere, ma putroppo non è.

BORSA

Aver creduto nei titoli petroliferi durante il loro violento storno di qualche tempo fa (e ne ho parlato qui abbondantemente...) sta dando qualche frutto ;-) Ribadisco quanto già detto: in una fase ancora un po' incerta un mix bancari-petroliferi può funzionare (si gioca sul bilanciamento..).

SCELTE EDITORIALI

Il calendario con Costantino e la Pivetti o la querelle a distanza tra la moglie di Moggi e la D'Amico: non vorrei sembrare grossolanamente demagogico e qualunquista, ma davvero, con tutti i casini che abbiamo in questo momento in Italia, serve proprio che i giornali (anche quelli blasonati...) diano tutto questo rilievo a cose di questa portata?

05 luglio 2006

FA RIMA CON FISCO...


Visco non a caso fa così bene rima con Fisco. Ed in effetti è impressionante: basta che solo accenni a muoversi che tutti subito si preoccupano. Oggi si è fatto un gran parlare del suo piano per gli immobili (si parla di aumento dell'imposizione per operatori del comparto...) e, guarda caso, in Borsa i titoli direttamente legati al settore sono franati!

OSSESSIONE ANAS?

In casa Anas l'amministratore delegato Vincenzo Pozzi sembra proprio orientato verso le dimissioni (ora dovrà parlare il Tesoro). Le incessanti martellate del ministro Di Pietro paiono aver buttato giù il muro di cinta. La bagarre tra Tonino e l'Anas è stata ed è davvero micidiale. Pure troppo? Non e' che per Di Pietro questo caso è diventato una sorta di ossessione?

VICENDA SISMI

Clamorosa davvero la vicenda dell'arresto di Mancini, numero due del Sismi, in relazione alla storia della missione segreta della Cia per prelevare in Italia Abu Omar, sospettato di terrorismo islamico ora in Egitto. Ancora una volta devo dire che mi trovo pienamente d'accordo con Cossiga: così si dà solo una mano a Bin Laden. Puro masochismo!

CASO TAXI

In effetti i tassinari sono stati presi pure in contropiede. Questo governo infatti si proponeva con la bandiera della concertazione e invece nel loro caso di concertato c'è stato davvero poco. Anzi niente. C'è stato un vero e proprio blitz. Comunque, anche in questo caso, meglio così. L'idea della concertazione e' a mio avviso ipocrita e, se concretizzata davvero, controproducente. Un governo non deve "concertare". Deve prendere decisioni in autonomia, pronto ad assumersene in toto le responsabilità. Poi si giudicheranno queste decisioni. Così, secondo me almeno, dovrebbe funzionare.

AGITATA PUBBLICITA'

Acque abbastanza agitatelle presso la concessionaria pubblicitaria di un glorioso gruppo editoriale nazionale. E questa settimana ci sono già state anche delle dimissioni...

04 luglio 2006

TAXI SELVAGGIO


Quante volte vi è capitato di chiamare un servizio di taxi e sentirvi dire che non ci sono macchine in zona o che bisogna aspettare parecchio? A me, francamente, molte volte. Per cui davvero non mi convince questa rivolta dei tassinari, che sostengono di essere già in troppi.

SUI FRENI NON SI FRENA...

Vi segnalo che Morgan Stanley dà un "overweight" su Brembo, con un target price a quota 8,97 euro. Nel relativo report si sostiene che il mercato avrebbe finora sottostimato le capacità di crescita di questa azienda italiana leader nel settore dei freni. Da ricordare che è stata scelta ad esempio dalla Porsche. Di Brembo qui in passato ho parlato sovente - tradendo una mia simpatia per questa quotata ;-) - e quindi non posso che dire che nel mio piccolo sono d'accordo con gli analisti di casa Morgan.

03 luglio 2006

BORSA D'ESTATE


Come dico sempre (!), non mi considero assolutamente un "guru" di Borsa (piu' in generale credo proprio che di guru non ne esistano perche' il mercato nel suo profondo resta de facto una roulette), pero' ex post mi sembra di averci preso con le sensazioni che avevo qui esplicitato qualche settimana fa nel pieno dello storno da brivido. Se andate a rivedere in archivio, avevo parlato di una possibile ripartenza a inizio luglio dopo la riunione Fed e, mentre i titoli petroliferi venivano falcidiati dai ribassi, dicevo che secondo me il comparto legato al greggio non era destinato a passare di moda. Ebbene, francamente mi sembra di non aver fiutato male ;-) E ora, con il ringalluzzito Toro? Direi che, con la solita prudenza, è giusto dare fiducia. D'altronde siamo entrati in quella stagione estiva che statisticamente tende a regalarci un rally. Ingredienti per un buon cocktail d'estate? Io rimarrei nell'S&P-Mib tendendo a miscelare bancari e energetici, con una bella spruzzatina di tubi...

IL PIANO DI LAPO (?)


Rumor dal Lingotto e dintorni. Lapo starebbe pensando ad un suo possibile rientro in scena addirittura come testimonial in uno spot per la Punto. Così almeno si vocifera (per ora si tratta di una semplice indiscrezione, tutta da verificare). Non sarebbe uno spot qualunque, ma un girato in cui lui stesso, in modo allusivo, ironizzerebbe sulla vicenda che lo ha messo fuori lo scorso anno! Insomma, effetto contropiede mediatico...
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