E' GIA' DIETROFRONT
Nel mio piccolo in questo blog avevo prontamente lodato il pacchetto Bersani varato dall'esecutivo di centrosinistra per l'evidente e coraggioso sforzo nella giusta e sacrosanta direzione delle liberalizzazioni (cosa di cui il nostro Paese ha un enorme e storico bisogno). Come altri, l'unica cosa che temevo era una possibile marcia indietro di fronte alle prevedibili proteste delle corporazioni toccate dal decreto. E così, ahimè, mi sembra proprio che stia succedendo. Il governo Prodi ha già ceduto al ricatto dei tassinari, che hanno in questo modo aperto una breccia dentro la quale proveranno ad infilarsi a questo punto pure farmacisti e avvocati. E' bastata qualche giornata "calda", con i taxi fermi per fare ingranare al governo la retromarcia. Invece di tenere la linea dura sono finiti a mercanteggiare. Che vergogna. E che delusione per chi, come il sottoscritto, spera in una vera rivoluzione liberale. Il danno alla fine è enorme: passa infatti il messaggio che nulla cambia in Italia, che le corporazioni non si possono toccare. Il sogno della rivoluzione liberale torna in soffitta. Che delusione, appunto.
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