21 dicembre 2007

Buon Natale

I miei auguri a tutti i lettori di questo blog e a tutti i bloggers amici. Per un buon Natale e soprattutto per un nuovo anno che possa essere sereno. Io stacco per le feste. Fuorimercato riaprirà quindi i battenti con il 2008.

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20 dicembre 2007

Una carriera mancata

Non so se sono più comiche le immagini di ieri di Prodi difeso dalla moglie Flavia dall'"assalto" di una anziana signora impellicciata o quelle di molti anni fa di un giovane Prodi che fa capolino tra il pubblico della trasmissione "Quelli della Notte" di Renzo Arbore. Proprio così, in Rete è venuta fuori questa curiosità (vedere video qui sotto). Peccato che Prodi non abbia continuato nella carriera di comparsa tv, avrebbe avuto certamente più successo di pubblico ;-)


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19 dicembre 2007

Come siamo messi...


Forse ci sono davvero due Italie. Da una parte c'è l'Italia di Prodi, che nel comodo salotto tv di Fabio Fazio (per carità, mai che si facesse una domanda veramente scomoda all'ospite di turno...) ci dice che grazie al governo ora tutto va finalmente meglio, e di Napolitano che non ci sta se il New York Times parla di declino italiano. Dall'altra c'è l'Italia dei treni che rimangono bloccati per ore e ore senza riscaldamento, del fermo dei Tir che manda in tilt il Paese, di un decreto sicurezza che varato come reazione alla tragedia di Tor di Quinto alla fine finisce dritto dritto nel cestino, della decisione sulla vendita dell'Alitalia che viene continuamente rimandata in una sorta di tragicomica telenovela, di una classifica del prodotto interno lordo pro capite che a fine anno vedrà la Spagna sorpassarci. Due Italie appunto. Una è quella delle rassicuranti parole di Prodi. L'altra è quella dei fatti di cui si discute in questo periodo. Parole contro fatti. Il declino, caro presidente Napolitano, c'è! E in primis è il declino di una classe dirigente che non riesce nemmeno più a capire cosa sta succedendo nel Paese che dovrebbe dirigere...

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18 dicembre 2007

Meglio i francesi

Premessa (doverosa): non conosco in tutti i dettagli le offerte di Air France e di Ap Holding-Air One e nemmeno ho avuto tempo in questi giorni di analizzare fino a fondo tutto quello che è già stato pubblicato in merito. Detto questo, a pelle continuo assolutamente a preferire Air France. L'offerta francese mi sembra più interessante. Mentre, seppur all'interno di una proposta economica complessa (con una promessa di investimenti di oltre 5 miliardi da qui a cinque anni), quel centesimo di euro ad azione (!) proposto da Air One mi ha lasciato, diciamo così, un po' perplesso. Inoltre, dal punto di vista industriale credo che Air France, per dimensioni e caratteristiche, dia di fatto molte più garanzie sotto il profilo della presa in carico delle attività aziendali Alitalia. In questo senso per me, come ho già detto molto tempo fa, quando si aprì proprio la questione della vendita di Alitalia, Air France resta il "candidato naturale". Ribadisco pure che su Air One ci vedo un po' troppo "consenso politico" e anche questo non mi convince molto. E' chiaro che chiunque comprerà imporrà "sacrifici" alla compagnia, questo è evidente e in fondo giusto (!), dunque bisogna scegliere come si usa dire il "meno peggio". Per me è appunto Air France.

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14 dicembre 2007

Vietato parlare di crisi

Il New York Times ha fatto un quadro a tinte fosche del nostro Paese, tutto tra profondo declino economico e relativa angoscia per il futuro. Insomma, più che Belpaese, nazione sull'orlo di una crisi di nervi. Il nostro Presidente della Repubblica, giusto appunto in trasferta negli States, ha prontamente replicato con una difesa d'ordinanza dello Stivale e delle italiche tradizioni. Certo ci sono problemi, ma "l'Italia è un Paese forte su cui vale la pena di scommettere": questo ha detto Napolitano, che non ha mancato peraltro di "respingere la superficialità di certe espressioni". Ora però sono arrivate le previsioni economiche per il 2008 del centro studi di Confindustria e ce ne è abbastanza per farsi andare di traverso il panettone. Il nuovo anno porterà un forte calo dei consumi e un forte aumento dell'inflazione. I dati parlano chiaro. Le famiglie italiane stanno sempre peggio. Non è una novità, certamente. La novità è semmai che chi per anni ha fatto delle famiglie "che non riescono ad arrivare alla fine del mese" una bandiera, una propria bandiera, adesso, di colpo, dice che le cose non vanno poi così male e se la prende pure coi catastrofisti. Le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, tanto utili fino a due anni fa per gridare lo sfascio della nostrana economia, oggi, con l'Italia che invece deve essere tirata a lucido, diventano come la polvere da nascondere frettolosamente sotto il tappeto del salotto per non sfigurare davanti ai parenti americani in visita. Ma gli italiani i conti in tasca li sanno fare. Non basterà qualche astruso dato sul rapporto deficit-Pil o tanto meno un resuscitato orgoglio tricolore per convincerli che prima vivevano male e ora invece sono fortunati cittadini del Paese del Bengodi.

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13 dicembre 2007

Stillicidio Alitalia


Vicenda Alitalia, ultimi sviluppi. Finalmente ieri era stata annunciata una bella botta di decisionismo (con sul tavolo le tre offerte: Air France, Air One e cordata Baldassarre). Il vertice del governo avrebbe dovuto decidere (lo aveva detto il ministro Bianchi). Il Cda Alitalia avrebbe dovuto decidere. Risultato: il governo non ha deciso e il Cda non ha deciso. Tutto rimandato per l'ennesima volta. Con Bersani che però ci tiene a smentire l'ipotesi di posizioni ancora diverse. Dice il ministro: "Assurdo ragionare in termini di spaccatura". Assurdo? E, allora, se non ci sono spaccature, perchè dopo mesi e mesi di telenovela Alitalia ancora non prendete una decisione? Ormai è uno stillicidio questa storia. Abbiate il coraggio di decidere. Decidete! Non se ne può più! Lo spettacolo offerto comincia da tragicomico a farsi solo penoso...

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11 dicembre 2007

Soldi, non "patriottismo"!

Torno sulla questione Alitalia, per dire che le ultime dichiarazioni in arrivo dal fronte Air One-Intesa mi lasciano, diciamo così, molto perplesso. Corrado Passera (che, ricordiamolo, con Intesa Sanpaolo appoggia Ap Holding-Air One) ha dichiarato che cedere l'Alitalia ai francesi è come buttarla via. E che Air France nel caso la trasformerà in una filiale. Ora, vabbè avere interessi contrari a quelli di Air France, ma Passera si ricorda che per l'Alitalia c'è già stata una lunga asta pubblica che alla fine si è conclusa con un nulla di fatto? Se Alitalia è questo gran gioiello che il nostro Paese non può rischiare di perdere perchè Air One e Intesa non la hanno comprata proprio in fase d'asta? Carlo Toto, presidente di Air One, ha dichiarato: "Sono profondamente convinto che il nostro Paese abbia il diritto ed il dovere di salvaguardare la propria compagnia di
bandiera". Eccolo, ci avrei scommesso, torna il discorso "patriottico" sulla difesa della compagnia "di bandiera". Come se un Paese senza un vettore di bandiera fosse di serie B. Beh, come ho già avuto modo di sottolineare molto tempo fa, gli Stati Uniti ad esempio non hanno mai avuto una compagnia di bandiera eppure non mi sembrano proprio una nazione da Terzo Mondo! Per l'Italia tenere una compagnia "di bandiera" in questi anni ha significato solo buttare un sacco di soldi pubblici, questo bisogna sempre ricordarselo. Comunque, se Air One e Intesa ci tengono così tanto ad Alitalia, basta che offrano più soldi di Air France. E' semplice! L'Alitalia deve essere ceduta sulla base di una valutazione economica. Non sulla base di una valutazione "politica" (la politica ha già fatto troppi danni su questo fronte), che abbia magari a che fare con la difesa della "italianità". Insomma, cari Toto e Passera, soldi sul tavolo, non discorsi patriottici!

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10 dicembre 2007

Bolla 2.0?


C'è già sui mercati un rischio di bolla legata al Web 2.0? Forse in America. Qui da noi di quotato c'è a malapena l'1.0. Lo ribadisco: per quanto riguarda i progetti 2.0 il panorama mediatico italiano è ancora piuttosto desolante. Poca voglia di osare e di rimettersi in gioco...

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Blog al tritolo...

Segnalo con grande piacere il blog al tritolo della simpatica Dandy. Questo l'indirizzo: www.dandytritolo.blogspot.com. Non perdetevelo, mi raccomando!

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06 dicembre 2007

Il Sole è servito...

E, voilà, il Sole24Ore è stato servito a Piazza Affari, con un bel ribassone nel giorno del gran debutto borsistico annunciato in pompa magna. Che dire? Semplicemente che un sacco di gente aveva espresso dubbi sul senso, sulla tempistica e sulle modalità di questa quotazione (compreso nel suo piccolo pure questo blog: cliccando qui si possono recuperare dall'archivio tutti i post da me scritti proprio sull'argomento Sole24Ore), invece loro sono voluti andare avanti comunque. E la Borsa almeno in questo primo giorno di contrattazione li ha bastonati. Montezemolo ha già detto che per lui conta "il medio-lungo periodo". Per lui. Forse i piccoli risparmiatori che hanno sottoscritto le azioni in fase di collocamento (sollecitati peraltro da una massiccia campagna pubblicitaria) erano interessati a questo punto anche al breve periodo!

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A Canossa, in Francia...

Parliamo della vicenda Alitalia (oggi nel vivo). Ringrazio Luca per il suo post "riconoscimento": in effetti, è vero, chi segue da tempo questo blog (e ha la memoria lunga come Luca!) sa che anche un semplice blogger come il sottoscritto già molto tempo fa diceva che era inutile perdere tempo prezioso (con il solo risultato di far scendere ulteriormente la capitalizzazione di Borsa della compagnia e dunque il valore) con pompose aste a paletti stretti (come invece ha voluto fare a tutti i costi questo governo) e che era meglio andare subito a cercare di chiudere la partita (con una trattativa privata senza irrealistiche pretese) con l'unico possibile "candidato naturale" all'acquisizione ovvero l'Air France. Si è perso appunto un sacco di tempo per arrivare oggi a trattare proprio con i francesi. Al momento (oggi si aspetta il Cda che deve valutare le offerte...) mi sembra di capire che in alternativa a Air France resti ancora in ballo solo l'ipotesi Ap Holding (Air One), che, forse (?), potrebbe avere un maggiore "appeal politico" (c'è sempre sotto traccia in una tutta la questione Alitalia la solita "menata" della "italianità" e poi la Ap Holding di Toto è appoggiata dal gruppo Intesa Sanpaolo di Corrado Passera... che peraltro l'altro giorno pare abbia visto Prodi...).

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Lo smemorato


Giuliano Amato. Un uomo di Craxi che, caduto Craxi, ha saputo abilmente riciclarsi. E poi di Craxi non ha più molto parlato... Fino, quasi, a far dimenticare di esserne stato un fedelissimo. Quasi, appunto. Quasi. Le carte dall'archivio del vecchio capo del Psi ricomparse e ripubblicate oggi da Repubblica gli faranno tornare la memoria ;-)

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05 dicembre 2007

Servi dei cinesi

Dunque alla fine solo visite più o meno "private" e una defilata comparsata in una sala della Camera per il Dalai Lama in visita in Italia. Tutto ovviamente per non irritare i cinesi. Per parlare chiaro: braghe calate davanti ai cinesi. Loro fanno concorrenza sleale alle nostre aziende e ci inondano di prodotti taroccati o addirittura dannosi per la nostra salute e noi non solo non facciamo niente, ma anzi cerchiamo pure di non farli arrabbiare, poverini, trattando il Dalai Lama come un ospite scomodo. Il nostro capo del governo non incontrerà il Dalai Lama. D'altronde Prodi è quello che l'anno scorso è andato in Cina a prostrarsi davanti alle autorità di Pechino. Disse che l'Italia con i suoi porti può diventare il principale terminal per le merci made in China destinate all'Europa (e sì, magari gli stendiamo pure un bel tappeto rosso). Nulla disse invece della causa del Tibet. Sì, certo, molti nel mondo si stanno comportando nello stesso vergognoso modo. Tanti politici e intellettuali sono corsi a sbandierare la loro solidarietà al popolo birmano del Myanmar, magari con il loro bel fiocchetto rosso appuntato, ma sul popolo tibetano silenzio tombale. Magari gli stessi che dieci anni fa invece parlavano proprio della causa del Tibet. Vergognoso, appunto. Ma non tutti, fortunatamente, si piegano al ricatto cinese. E questo è importante sottolinearlo. Il presidente americano Bush ha ricevuto ufficialmente il Dalai Lama, con dichiarazioni forti a favore della causa tibetana che hanno fatto infuriare Pechino. Il premier tedesco Angela Merkel ha ricevuto il Dalai Lama. Così come il governo canadese e pure quello austriaco. Tutti gli altri, Italia compresa, hanno deciso di chiudere gli occhi davanti all'oppressione del popolo tibetano e di calarsi i pantaloni davanti ai cinesi...

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Trasferta romana


Pare che ieri Corrado Passera sia stato da Romano Prodi a Palazzo Chigi. Chissà cosa avevano da dirsi il presidente del Consiglio e l'amministratore delegato del gruppo Intesa SanPaolo...

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Giustizialismo a comando


De Magistris trasferito. La Forleo trasferita. E, già, ma dove sono tutte quelle orde di fan dei magistrati, di giustizialisti e di girotondini che negli anni passati erano sempre pronti a indignarsi, protestare e scendere nelle piazze a difesa dell'indipendenza e dell'autonomia dei giudici? Dove sono? Come mai non scendono nelle piazze in massa, come una volta? Come mai non fanno girotondi attorno al Palazzo? Forse li hanno trasferiti pure loro tutti in un'altra nazione ;-) La verità - penosa - è che stavano dalla parte dei magistrati quando sul banco degli accusati c'erano uomini del centrodestra, ora che invece si indaga su vertici del centrosinistra (Prodi compreso, ricordiamolo: è indagato nell'inchiesta Why Not) tutti zitti. Tutto quello che sta succedendo in questo periodo dimostra quanto sono in mala fede gli "agitatori" che aizzavano le piazze e quanto tutti quelli che li seguivano siano facilmente pilotabili. Insomma, i soliti cattivi maestri e il solito popolo-bue per il solito giustizialismo a comando.

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04 dicembre 2007

Sole e ombre


Dopo i diversi post che ho già scritto nel tempo sull'argomento, direi che il mio scetticismo sulla quotazione in Borsa del Sole24Ore, scetticismo sia dal punto di vista "concettuale" che a livello "operativo" (ovvero per come è stata pensata e pianificata l'Ipo), è ampliamente noto. Torno sul tema solo per segnalare la lettera dell'economista Salvatore Bragantini indirizzata a De Bortoli e pubblicata oggi sulle stesse pagine del Sole (è a pagina 41). Spettacolare. Imperdibile. Ne riporto qui di seguito alcuni passaggi. "Il prospetto informativo, superata la soglia delle 600 pagine, viola il trattato di Kyoto. Stamparlo vuol dire abbattere ettari di foresta amazzonica". "Il sole, quello vero, deve ancora sorgere sui giorni del prospetto leggibile". "Leggiamo un elenco di ovvietà". "Il punto chiave attiene alla proprietà del gruppo. E' singolare che le azioni siano intestate fiduciariamente al presidente di Confindustria; questa informazione, semi-nascosta in una nota, meritava più attenzione". "Le azioni offerte sono di categoria speciale, ma il prospetto non chiarisce in cosa consista la specialità, a parte una maggiorazione del dividendo risibile (un centesimo di euro!)". "La dichiarazione che il gruppo non è soggetto all'attività di direzione e coordinamento di Confindustria è una sfida alla legge di gravità".

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Controcorrente


E' da anni una vera e propria "icona" tra i traders: lo chiamano l'"Oracolo di Omaha". Parliamo di Warren Buffett. Che proprio in questi giorni si è comprato dalla Goldman Sachs 2,1 miliardi di dollari di junk bond - e sì, proprio i cosiddetti titoli spazzatura - emessi dalla Txu, una grossa società texana del settore utility. Lo ha confermato Buffett stesso alla Cnbc, precisando comunque che questi sono i soli junk bond che ha.

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03 dicembre 2007

Molti se e molti ma


Si è tanto (giustamente) parlato della questione Welfare, questo invece secondo me è passato molto sotto traccia: la nuova Finanziaria alza ulteriormente - parliamo di oltre un 10% in più - il budget per le spese militari. L'anno scorso già c'era stato un analogo aumento. In pratica, più del 20% in soli due anni. I soldi serviranno tra l'altro a comprare altri aerei da caccia F35. Ennesimo esempio della coerenza a intermittenza di questo centrosinistra. Per anni, quando stavano all'opposizione, hanno aizzato le piazze con il loro pacifismo senza se e senza ma. Una volta al governo si sono ritirati dall'Iraq ma non dall'Afghanistan, hanno varato un nuovo intervento in Libano, hanno dato il via libera all'allargamento della base militare americana di Vicenza e soprattutto appunto hanno sensibilmente alzato i fondi per le spese militari. Pacifismo senza se e senza ma all'opposizione, pacifismo con molti se e molti ma al governo. Dove sono tutti quegli italiani che avevano la loro bella bandieruccia della pace sul balcone? Come mai ora non protestano più?

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