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Dunque alla fine solo visite più o meno "private" e una defilata comparsata in una sala della Camera per il Dalai Lama in visita in Italia. Tutto ovviamente per non irritare i cinesi. Per parlare chiaro: braghe calate davanti ai cinesi. Loro fanno concorrenza sleale alle nostre aziende e ci inondano di prodotti taroccati o addirittura dannosi per la nostra salute e noi non solo non facciamo niente, ma anzi cerchiamo pure di non farli arrabbiare, poverini, trattando il Dalai Lama come un ospite scomodo. Il nostro capo del governo non incontrerà il Dalai Lama. D'altronde Prodi è quello che l'anno scorso è andato in Cina a prostrarsi davanti alle autorità di Pechino. Disse che l'Italia con i suoi porti può diventare il principale terminal per le merci made in China destinate all'Europa (e sì, magari gli stendiamo pure un bel tappeto rosso). Nulla disse invece della causa del Tibet. Sì, certo, molti nel mondo si stanno comportando nello stesso vergognoso modo. Tanti politici e intellettuali sono corsi a sbandierare la loro solidarietà al popolo birmano del Myanmar, magari con il loro bel fiocchetto rosso appuntato, ma sul popolo tibetano silenzio tombale. Magari gli stessi che dieci anni fa invece parlavano proprio della causa del Tibet. Vergognoso, appunto. Ma non tutti, fortunatamente, si piegano al ricatto cinese. E questo è importante sottolinearlo. Il presidente americano Bush ha ricevuto ufficialmente il Dalai Lama, con dichiarazioni forti a favore della causa tibetana che hanno fatto infuriare Pechino. Il premier tedesco Angela Merkel ha ricevuto il Dalai Lama. Così come il governo canadese e pure quello austriaco. Tutti gli altri, Italia compresa, hanno deciso di chiudere gli occhi davanti all'oppressione del popolo tibetano e di calarsi i pantaloni davanti ai cinesi...
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Steve Trader | Blog friends: leggi anche
il VolpinoEtichette: Cina, Dalai Lama, Tibet, visita
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