Lo dico subito e chiaramente: il pacchetto di interventi economici varato a Napoli dal governo mi piace. Soprattutto la misura, a sorpresa, sui mutui a tasso variabile, quella che de facto obbligherà le banche (con un esecutivo così forte è inevitabile...) a riadeguare a favore dei clienti le rate lievitate negli ultimi anni. Mi piace perchè finalmente si toccano i poteri forti. Non è roba all'acqua di rose come alla fine si era ridotta ad esempio l'azione di Bersani (frenato dalla sua stessa compagine, che con certi poteri forti, ad esempio proprio quelli bancari e finanziari, ci è sempre andata a braccetto). A proposito di Bersani (che come sapete in questo blog ho sempre difeso e nei confronti del quale ho sempre detto di avere stima) stavolta mi ha deluso, per mancanza a mio avviso di onestà intellettuale (qualità che invece gli ho sempre riconosciuto). Invece di riconoscere la bontà del pacchetto varato (che va nel senso di cose che anche lui ha sempre professato) è corso a parlare di "interventi deludenti". E, così, deludente diventa lui stesso. Ma c'è da capirlo: forse ormai parla da aspirante nuovo leader del Pd ;-) Comunque, torniamo proprio alle misure varate e in particolare a quella sui mutui. Finalmente qualcuno ha il coraggio di muovere in campo aperto contro il sistema bancario. Un sistema che negli ultimi anni ha saputo davvero dare il peggio (basta pensare a tutti i vari bond-bidone rifilati ai correntisti) finendo giustamente per essere detestato dalla gente. L'intervento sui mutui sembra il segno (speriamo sia così!) di una nuova tendenza. Con un governo così forte nei numeri la politica torna a riequilibrare il rapporto di potere con le banche e, se parliamo di una politica che vuole proprio "far pagare" le banche, correggere certe storture ormai evidenti nel mercato bancario, beh allora per i banchieri (figure che nell'ultimo decennio hanno accumulato potere enorme, in tutti i sensi) ora rischia di aprirsi una fase di ridimensionamento. Banchieri e "salotti buoni" della finanza, ora la "festa" rischia di essere finita. D'altronde Berlusconi è uno che dagli storici salotti buoni è sempre stato fuori (in casa Agnelli o in Mediobanca ad esempio è sempre stato visto come un parvenu) e questo aiuta. Tutto ciò, pragmaticamente, è a mio avviso una novità più che positiva. Se finalmente davvero lo strapotere delle banche e dei banchieri comincia ad essere ridimensionato e se finalmente si fanno azioni sul sistema bancario in favore dei risparmiatori (che finora invece hanno sempre di fatto solo dovuto subire tutto in una sorta di dipendenza forzata), ciò allora non può che essere un fatto molto positivo per l'intero sistema Paese. Sì, anche le banche "paghino" (e i banchieri comincino a non sentirsi più immuni da tutto e padroni incontrastati della nazione). In questi anni mentre il Paese si impoveriva, e soprattutto mentre molti dei loro clienti si impoverivano magari anche per colpa di qualcuno dei bond-bidone venduti allo sportello, le banche hanno continuato a presentare bilanci sempre più ricchi. E' evidente che qualcosa non andava. Speriamo che davvero la "festa" sia finita. E' però importante che questo intervento sui mutui sia il primo segnale di una azione continua e sempre più incisiva nel tempo, non un fuoco di paglia. Anche su questo sarà misurato e giudicato il nuovo governo.
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Etichette: banche, governo, mutui