Fondi senza fondo /2
A proposito di quello che ho scritto ieri (vedi post precedente), il mio amico (preparatissimo!) Andrea F. questo mi ha scritto: "Caro Steve, credo che la tua visione possa rappresentare un sentiment comune e sia il fondo di verità che guida le scelte di base, ma le cose non stanno proprio così. Dal punto di vista tecnico bisogna tener presente che ci sono due motivazioni strutturali che spiegano la discesa degli investimenti in risparmio gestito e che poco possono essere riassunti sotto la generica voce fiducia. Primo fenomeno: i fondi obbligazionari area euro sono in perdita secca nell'ultimo anno anche nelle aree più conservative, arrivando a perdere più di un punto, contro un rendimento dei titoli di Stato in crescita. Secondo fenomeno: i fondi hanno sempre trovato il loro parco buoi tramite le reti indirette, reti che oggi vedono i promotori stretti tra studi di settore e Mifid che obbliga a dichiarare i cosiddetti inducements e che quindi si trovano a dover fare i conti sia con commissioni sempre più risicate sia con le giustificazioni da dare a clienti che devono pagare un 3% di commissioni per perdere poi l' 1%, anzichè come detto acquistare un titolo di Stato. Tutto questo penalizza fortemente il settore. Voglio graziare nella mia analisi i fondi obbligazionari in dollari che arrivano oltre a -10% come categoria nel complesso e che quindi si commentano da soli. Si tenga inoltre presente che chi esce scottato da perdite disastrose rimane per anni sul reddito fisso o passa all'immobiliare (come successo nel 2001). Comunque hai ragione, il peggio deve ancora venire in quanto le motivazioni sono strutturali e non contingenti. Ciao".
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Etichette: fondi comuni, risparmio gestito
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