Non sono un fanatico del calcio. In più, le cose emerse con il cosiddetto scandalo di Calciopoli mi hanno fatto venire la nausea. Però, caspita, la nazionale che gioca la finale dei Mondiali è una cosa grande. Così ieri sera anche io mi sono volentieri immerso nel rito nazional-popolare incollandomi al televisore e tifando per la nostra squadra. Alla fine ho gioito per questa vittoria italiana. E vedendo sempre in tv le piazze di Milano, Roma e Napoli invase per i festeggiamenti, mi sono chiesto dove fossero finiti e cosa potessero in quel momento provare quelli che -
come Beppe Grillo - si erano vantati di tifare per il Ghana. La verità è che per taluni mostrarsi a tutti i costi anti-italiani fa molto "radical-chic". Inoltre essere sempre e comunque contro, fustigando in ogni modo i vizi nazionali, può risultare una posizione molto comoda per ottenere facilmente consenso. Io ieri sera, lo ammetto e non me ne vergogno affatto, sono stato proprio contento di essere "nazional-popolare". Di abbandonarmi un pò fantozzianamente a spaghettata e partitone. E, soprattutto, di non essere nemmeno questa volta dalla parte dei moralizzatori di professione, degli aspiranti tribuni, dei neo-giacobini, degli anti-italiani a tutti i costi. Il punto è che credo che ci voglia equilibrio in tutto. Anche nell'affrontare i mali del nostro Paese, che ovviamente esistono e sono pure grandi. Credo occorra saper "demolire", ma anche saper "costruire". Credo servano momenti di negatività, ma anche momenti di fiducia. Credo che i "predicatori" che si piazzano sul monte per lanciare ogni giorno la loro invettiva, nel solo intento di aizzare la folla, non servano a niente. Anzi, credo proprio che siano pericolosi. E spero che ogni tanto chi li segue in modo acritico e settario, tipo "pasdaran", si fermi e ragioni. Magari arrivando a concludere che è sempre meglio ragionare con la propria testa piuttosto che affidarsi a priori all'idea di un capo-branco. Forse, l'italico rito della partita, con bandieroni e trombette, è alla fine servito anche un poco a questo. A far vedere sotto una luce più critica i "maestri" che avevano alzato la bandiera ghanese...