Dunque, come da molte parti e
pure in questo blog nei giorni scorsi si ipotizzava come evento probabile, è arrivata sulle Borse aria di storno (grazie anche alla sortita sulle banche di Obama, peraltro come al solito puramente di natura propagandistica...). Cerchiamo quindi in questo momento di fare nuovamente il punto. Quale lo scenario, quali i possibili sviluppi per i mercati azionari? Premesso che, come già detto un sacco di volte non ho la sfera di cristallo nè tantomeno mi considero un guru o un "esperto", dico la mia. Secondo me il macro-trend di fondo resta rialzista, ma in termini di correzione ribassista l'Orso ha alcune carte di un certo peso da giocarsi. Risottolineando ancora una volta quanto il rimbalzone 2009 sia stato "drogato" (creato "in laboratorio" dalle politiche monetarie delle banche centrali e dagli interventi neo-statalisti in favore dei banchieri), bisogna ora tenere conto che negli Usa la super attiva "manina" della Fed salvo sorprese sarà ritirata già dal secondo trimestre. Non solo in America ma un po' ovunque, persino in Cina, per il "bocchettone" per le banche c'è aria di stretta e si comincia a riparlare di possibile, seppur molto graduale, inversione di rotta per la curva del costo del denaro (dall'autunno potremmo ricominciare a veder salire i tassi). Insomma, i "regimi speciali" non possono durare in eterno. Tirando le somme, c'è, almeno potenzialmente, lo spazio sui mercati per un corposo storno, anche superiore al 10%. Le prossime settimane saranno cruciali. Vediamo che succede da qui fino a marzo. In ogni caso, come già detto in altro post, l'eventuale marcato storno può rappresentare una buona occasione per rientrare sul mercato a prezzi più "sgonfiati".
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