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Parlando ancora di Cina (vedi post precedente) oggi sta facendo notizia l'ultima presa di posizione di Google. L'azienda americana del motore di ricerca dice di
non voler più sottostare alla censura internet imposta in terra cinese dal governo di Pechino. Beh, viene da dire: meglio tardi che mai! E soprattutto da sperare che Google abbia effettivamente la volontà di andare fino in fondo (insomma niente marcia indietro sotto le pressioni cinesi...). Come tante altre aziende di tanti altri settori finora di fatto anche Google aveva deciso di chiudere un occhio in nome del business. Questo, come ormai evidente, è il ricatto di Pechino: se vuoi lavorare sul grande mercato cinese devi accettare certe regole che in Occidente sarebbero pura follia (come ad esempio far "sparire" il Dalai Lama da internet!). Se un marchio così importante come Google comincerà davvero a dare il buon esempio, a rifiutare cioè il ricatto cinese, sarà veramente un fatto strategico. Se uno iniziapoi altri lo seguono e pian piano chi non lo fa si confina in una posizione odiosa esempre più indifendibile. Ahimè non sono molto ottimista su questo, ma ci spero. In fondo sta cominciando a succedere così anche con la sensibilità per l'ecologia e l'ambiente: dopo decenni bui in questo senso ora al contrario tra le grandi aziende c'è una vera e propria gara a chi si dimostra più "verde". Ecco, spero che, se in Cina le cose non cominciano a cambiare, si possa arrivare in futuro alla gara per chi si dimostra meno cinese-dipendente possibile. Le campagne di sensibilizzazione in questo senso sono molto importanti. Internet è molto importante. I blog anche possono fare la loro parte. Bisogna sperare di riuscire a formare una sensibilità pubblica, proprio come è successo per l'ecologia. Deve passare sempre più l'idea che in nome del business non si può chiudere gli occhi davanti a violazioni di massa dei diritti civili. Deve sempre più passare l'idea che bisogna premiare i prodotti e servizi delle aziende che lo capiscono, mentre bisogna boicottare quelli delle aziende che invece si ostinano a far finta di niente.
Etichette: Cina, Google
4 Commenti:
bè.. son così d'accordo che scusa se ti segnalo il post che trovi qui:
http://ilpartitodellamore.blogspot.com/2010/01/sosteniamo-la-resistenza-iraniana.html#comments
e nn si capisce come abbiano fatto gli iraniani.. perché ma come sempre è anche la difficoltà di informazione che impedisce sia supportata la possibilità di reagire come consumatori.
Grande Steve!
Sono d'accordissimo con te... e forse x il mio inguaribile ottimismo, ancor più positivo. Credo che con il passare del tempo il regime sarà costretto ad ammorbidirsi diventando qualcosa sempre più simile ad una democrazia.
E sono d'accordissimo con te sul pensiero x gli affari... l'uomo deve tornare ad essere sopra l'economia e sopra gli interessi finanziari ed economici e le buone idee sopra l'uomo a piramide.
L'etica, reale, deve tornare a splendere e diventare spontaneità e non il mezzo x l'ipocrisia.
Senza morale... non fiori ma opere di bene, non fiori ma opere di bene.
ciao
Buddy
...colpire la tua attenzione x me è sempre un premio... mi riferisco sai a che cosa;-)))
Grazie!
Buddy
Magari con il tempo il regime si ammorbidirà pure, ma intanto Google ha momentaneamente perso e sta smontando le tende..
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