31 agosto 2006

I NUMERI PARLANO CHIARO /2

Il forte calo (-8,2%) dei lettori del Corriere della Sera nel primo semestre 2006 certificato ora dall'Audipress (ne abbiamo parlato ieri e QUI c'è il relativo link diretto) può diventare un grosso problema per Paolo Mieli? A leggere QUI lo scenario tracciato da "Affari Italiani" (che peraltro riprende rumors che serpeggiano da un po' di tempo...) sembrerebbe proprio di sì. Comunque, adesso si aspettano (con ansia...) gli ultimi dati Ads, quelli che certificano non il numero dei lettori ma le copie vendute. Se anche su questo fronte andrà male, beh allora...

LO SQUALO STAVOLTA NON MORDE


Dunque, alla fine, dopo la solita carrettata di rumors, da casa Telecom Italia è uscita la conferma: Rupert "the shark" Murdoch arriverà il 7 settembre per incontrare Marco Tronchetti Provera. In via ufficiale si parla esclusivamente di un possibile "accordo sui contenuti" - insomma, intesa commerciale, non scambi azionari e roba simile - ma (e forse è inevitabile) tanti già immaginano epocali scenari da maxi operazione matrimoniale o para-matrimoniale. Secondo me far già così correre la fantasia in questo caso è un errore. Personalmente non credo che Telecom e News Corporation possano andare oltre la dichiarata soglia dell'"accordo sui contenuti". No, potrei ovviamente sbagliarmi, ma non ci credo. Mi stuzzica semmai di più l'altra "pista" cara alla instancabile industria del rumor in questi giorni, quella che guarda in direzione di Via Solferino.

30 agosto 2006

BORSA

Bpm, Bpi, Telecom, Alitalia: oggi di rumors sui listini ce ne è davvero a bizzeffe, per tutti i gusti (e la speculazione si scatena...). C'è quasi da perdersi a seguirli tutti. E bisogna cercare di separare la roba potenzialmente "buona" dalle solite bufale. A parte i movimenti strettamente legati alle "voci di corridoio" mi sembra ci siano alcuni elementi che incoraggiano un moderato ottimismo in Borsa. Come la ripresa del settore lusso, in particolare di Bulgari (titolo tradizionalmente meno dinamico di Luxottica). In questo senso sono pienamente d'accordo con Luca: è un buon segnale.

I NUMERI PARLANO CHIARO

Finalmente sono arrivati gli ultimi dati Audipress (certificazione del numero dei lettori dei quotidiani), quelli relativi al primo semestre di quest'anno, e finalmente si può fare un po' di chiarezza. Dunque, leggiamo da Finanza e Mercati di oggi (pag.20): "Repubblica stacca il Corriere di Mieli. Il giornale diretto da Ezio Mauro è letto da 3 milioni di persone contro i 2,7 milioni del rivale (...) Repubblica mette il turbo e stacca il Corriere (...) Questa la fotografia dei primi sei mesi scattata da Audipress (...) Il giornale diretto da Ezio Mauro in crescita dell'1,5% rispetto all'ultimo semestre 2005 (...) L'ammiraglia capitanata da Paolo Mieli ha invece registrato una flessione dell'8,2%". Questi quindi i dati ufficiali Audipress, come correttamente riportato da Finanza e Mercati. Capito bene il trend? Nel primo semestre di quest'anno il Corriere ha perso in termini di lettori addirittura oltre l'8%, facendosi così definitivamente superare e staccare da Repubblica. Alla faccia di tutti quelli che avevano detto che l'"endorsement" di Mieli a favore del centrosinistra a pochi giorni dalle elezioni non aveva fatto perdere mercato alla storica testata nazionale! Ora i numeri ci sono e parlano chiaro.

29 agosto 2006

UNA TESTA DI TROPPO


Ancora a proposito di Intesa-San Paolo. Ora si fa un gran parlare dell’equilibrio di poteri tra Milano e Torino. Si parla di realtà duale, di bilanciamento del management. E tutto questo per rassicurare. Come dire: tranquilli, la nuova creatura avrà due teste. Ma proprio qui, a mio modesto parere, c’è il problema (che dovrebbe essere lampante): una creatura con due teste è tradizionalmente considerata un mostro! Così è nella storia, nella letteratura, nella mitologia, nella medicina. Così non dovrebbe essere dunque anche nell’economia? Iperbole metaforiche a parte, francamente mi sembra proprio naturale che un grande gruppo abbia un ponte di comando, non due. Come una macchina ha un volante e non due. Francamente di storie di successo di aziende con due teste non me ne vengono in mente. La verità, secondo me, è che questa sbandierata storia della “realtà duale” serve solo in questa fase a tranquillizzare qualche socio sotto la Mole. Vedrete che poi di testa ce ne sarà solo una, e sarà a Milano…

L'ECUMENICO CONSENSO

Sarà, ma tutto questo gran consenso prontamente sbandierato dai media a proposito della neonata "Santa Intesa" (Intesa+San Paolo) mi convince sempre meno. Seppur in modo soft è cominciata a girare la discussione sul concambio azionario e poi pure quella sugli equilibri di potere interno. Non sarà mica che dietro questo ecumenico consenso covano in realtà sacche di malcontento? Non sarà mica che il pronto racconto del gran consenso serviva proprio ad imporlo il consenso? Vuoi vedere che col passare dei giorni cominceremo a sentire voci fuori dal coro?

BLOG-FRIENDS

E' davvero bello tornare online ritrovando i propri blog-friends. Zener, tornato molto pimpante dagli States, lo ho già salutato ieri. Oggi ci tengo a salutare pubblicamente tutti gli altri: gli "storici" Buddy Fox dell'Angolo del Volpino e Luca di Rumors e Risparmio (senza di loro proprio non ci potrei stare!), il saggio Imprenditore (che personalmente stimo tantissimo), il Duca di Finanza e Politica, Igtrader (che non è ancora tornato online ma spero mi legga, magari da qualche isola tropicale), Ribo-Dream Theater di Intermarket e Analisi e Azioni (stesso discorso: non è ancora riapparso su web ma magari mi legge), il team di Finanza Inutile, il mio "socio" del Banchiere. Spero di non essermi dimenticato qualcuno in questa lista buttata giù al volo e scusatemi se per una volta non metto i link ma visto il numero delle citazioni ci avrei perso la mattinata ;-) I link dei blog citati li potete trovare tutti nell'elenco dei blog-links nel menù verticale di Fuorimercato qui a fianco a destra.

CRIPTO-RUMORS /2

Concessionaria pubblicitaria di un importante gruppo editoriale, con base a Milano. Il "vecchio leone" torna al timone (e pare che gli abbiano dato carta bianca...). Per il "giovane leone", che aveva provato a metterlo nell'angolo, adesso saranno cavoli amari, molto amari...

28 agosto 2006

CRIPTO-RUMORS /1

Operatore telefonico. Traballa la poltrona del rampante capo. E nei corridoi si vocifera: dovrebbe uscire nei prossimi mesi...

LA "SANTA INTESA" /2

Ringrazio Zener per il bentornato, praticamente in tempo reale! E colgo l'occasione per segnalare che proprio Zener è già intervenuto sul tema Intesa-San Paolo. Consiglio quindi di leggere il suo post sul tema caldo di questi giorni.

LA "SANTA INTESA"

Quasi inevitabile ripartire con un commento sulla maxi fusione tra Banca Intesa e San Paolo. Premettendo che in vacanza non ho seguito nel dettaglio tutta la vicenda, devo dire che mi sembra che si tratti soprattutto di una operazione strettamente "dimensionale". Mettendo insieme due grupponi di questo tipo è evidente il salto in avanti in termini di filiali, masse amministrate, attività, etc etc. Meno immediato e convincente invece a mio modesto avviso il senso sotto il profilo di strategia del business e "vision": Intesa e San Paolo rappresentano due realtà più sovrapposte che complementari. Sotto questo profilo dunque personalmente il matrimonio mi convince molto meno rispetto ad esempio a quello Hvb-Unicredit. Se poi ci mettiamo il forte elemento politico che ha giocato nella storia mi scaldo ancora di meno. Evidente il mieloso strombazzamento mediatico: consenso politico appunto! Il ritorno del "bazolismo", in salsa ulivista-prodiana, dopo lo smacco capitolino (e alla faccia della stessa finanza rossa pseudo-dalemiana. Beh, se è tutto qui il "nuovo" che avanza, se è tutta qui la ricetta italica per il Risiko bancario, allora c'è davvero poco da entusiasmarsi...

SI RIPARTE...

Rieccomi online dopo la pausa vacanziera. Un saluto a tutti i lettori di questo sito e naturalmente ai bloggers amici!

03 agosto 2006

CHIUSO PER FERIE


Ebbene sì, è arrivata l'ora della chiusura estiva anche per Fuorimercato. Buone vacanze a tutti! Tornerò online tra tre settimane circa.

01 agosto 2006

TRA IL DIRE E IL FARE...

Tra quello che si dice prima delle elezioni e quello che nei fatti si fa dopo, avendole vinte e quindi essendo al governo, ci può essere una bella differenza. Nel caso del centrosinistra mi sembra proprio che la differenza cominci a farsi abissale, e questo nonostante un programma lungo come un elenco del telefono che avrebbe dovuto mettere tutto in chiaro prima. Vediamo qualche esempio. In politica estera ci doveva essere una rottura rispetto alla linea filoamericana di Berlusconi. Ci doveva essere un ritiro in tempi rapidi delle truppe. E invece in Iraq l'esercito ci sta ancora, la missione in Afghanistan è stata rifinanziata e D'Alema va d'amore e d'accordo con la Rice. Ci doveva essere una riduzione dei costi della politica. e invece il nuovo governo tra ministri e sottosegretari ha raggiunto il record storico di oltre cento componenti. Ci doveva essere la concertazione su tutto. E invece alle categorie le liberalizzazioni sono arrivate a sorpresa. Ci doveva essere massimo rigore contro i reati finanziari. E invece sono finiti nell'indulto-colpo di spugna pure quelli. Ci doveva essere il massimo rispetto del dialogo parlamentare. E invece vanno avanti col voto di fiducia. Non ci doveva essere occupazione di tutte le cariche lasciando così all'opposizione ruoli di garanzia. e invece si sono presi tutto. Insomma, tra il dire e il fare c'è di mezzo davvero il mare...

MERCATO PER TUTTI

I giornali di partito "devono poter accedere ad un sistema di finanziamento pubblico sicuro, puntuale e riservato solo a loro": questo l'appello dei direttori di Europa, Secolo d'Italia, Padania, Liberazione, Unità. Insomma, si pretende il finanziamento pubblico. Personalmente sono assolutamente contrario. Se si sta dalla parte della "rivoluzione liberale" allora bisogna dire no, e pure con forza, al finanziamento pubblico delle testate legate ai partiti. Anche i giornali politici devono stare in piedi con i loro mezzi. Ricavi dalle vendite, pubblicità, donazioni private: qualunque cosa, basta che sia roba loro e non assistenza statale. Insomma, il punto è che in Italia tutti dovrebbero fare i conti col mercato. Con il rispettivo mercato di riferimento. Non ci devono essere in questo senso "esenzioni" nemmeno nel settore dell'editoria.

BORSA

Ci vuole pazienza, molta pazienza. Siamo ancora dentro un "canalone", meglio ridurre al minimo il numero delle operazioni, altrimenti si rischia di continuare a beccare quelli che i tecnici definiscono "falsi segnali". Comunque, a pelle, direi che agosto potrebbe dare soddisfazioni, magari dopo la metà. Occhio a certi valori interessanti sui bancari, bisogna cominciare a guardare con determinazione alle possibili "prede d'autunno" del Risiko. Nell'ultimo periodo mi è sembrato che la "regola" sia stata poco seguita, ma bisognerebbe concentrarsi sulle prede bancarie non sui predatori...

IL TEMPO FA GIUSTIZIA

Appena nata la televisione fu subito snobbata da teatro, cinema e giornali. Si è visto come è andata a finire. Oggi anche i giornali più blasonati inseguono i linguaggi e i personaggi del piccolo schermo. Ma, andiamo avanti nel ragionamento "storico". Agli inizi di internet le potenzialità della rete, soprattutto in Italia, sono state sottovalutate da televisioni e giornali. L'online per anni è stato considerato robetta per ragazzini o per softwaristi "smanettoni". Poi sono venuti i giornali online: ora sono ormai a loro modo dei riferimenti quotidiani, ma per anni rispetto alla "carta" sono stati visti come la serie B, anzi la serie C dell'informazione. Il senso di tutto questo è a mio avviso che c'è una inevitabile catena. C'è una evoluzione mediatica dove il "nuovo" prima viene snobbato e poi quando riesce ad affermarsi a sua volta snobba l'ultima tendenza. Adesso tocca ai blog. I giornali online, quelli che dovrebbero più coglierne le potenzialità, ancora di fatto, a parte qualche iniziativa vistosamente forzata (cose buttate li', giusto per dire "i blog? ce li abbiamo pure noi...") sminuiscono il fenomeno. Invece di vedere la blogosfera come la frontiera della cosiddetta informazione partecipativa, li vivono come i sitarelli di ragazzini e disadattati. La verità è che non conoscono il fenomeno, non avendo voglia di conoscerlo. Qui sta l'errore, lo stesso fatto ai tempi della nascita della tv o di internet. Ma, non importa. Anche in questo caso sono convinto che il tempo farà giustizia. Come successo pure negli altri casi citati, gli stessi che ancora oggi snobbano domani dovranno correre a inseguire...
Post precedenti:

per leggere tutti i post precedenti consulta subito qui di seguito l'archivio del blog organizzato su base mensile

| dicembre 2004 | gennaio 2005 | febbraio 2005 | marzo 2005 | aprile 2005 | maggio 2005 | giugno 2005 | luglio 2005 | agosto 2005 | settembre 2005 | ottobre 2005 | novembre 2005 | dicembre 2005 | gennaio 2006 | febbraio 2006 | marzo 2006 | aprile 2006 | maggio 2006 | giugno 2006 | luglio 2006 | agosto 2006 | settembre 2006 | ottobre 2006 | novembre 2006 | dicembre 2006 | gennaio 2007 | febbraio 2007 | marzo 2007 | aprile 2007 | maggio 2007 | giugno 2007 | luglio 2007 | agosto 2007 | settembre 2007 | ottobre 2007 | novembre 2007 | dicembre 2007 | gennaio 2008 | febbraio 2008 | marzo 2008 | aprile 2008 | maggio 2008 | giugno 2008 | luglio 2008 | settembre 2008 | ottobre 2008 | novembre 2008 | dicembre 2008 | gennaio 2009 | febbraio 2009 | marzo 2009 | aprile 2009 | maggio 2009 | giugno 2009 | luglio 2009 | agosto 2009 | settembre 2009 | ottobre 2009 | novembre 2009 | dicembre 2009 | gennaio 2010 | febbraio 2010 | marzo 2010 | aprile 2010 | maggio 2010 | giugno 2010 | luglio 2010 | agosto 2010 | settembre 2010 | ottobre 2010
  • Current Posts
  • __________________________________________________________________________________

    fuorimercato2011@gmail.com