28 aprile 2010

Il supplizio greco dell'eurobaraccone

Con la crisi greca ormai entrata nella fase da allarme rosso, il portavoce del governo ellenico, Giorgios Petalotis, dichiara che Atene "ha fatto tutto il possibile". Sì, soprattutto ha taroccato per lungo tempo i conti per evitare che i controlli comunitari scoprissero la reale drammatica situazione dei conti. Petalotis poi dice che "ormai questa è chiaramente diventata una situazione europea". Come dire: ok, noi abbiamo fatto il buco e abbiamo pure cercato di nascondervelo, ma ora sono pure cavoli vostri e quindi vi conviene tirarci fuori altrimenti sprofondate con noi. Il dramma è che è proprio così. Se si ha la forza di superare per un attimo la solita ormai trita e ritrita retorica "euro-conformista", si capisce che hanno ragione quelli della Csu bavarese che dicono che la Grecia andrebbe buttata fuori dal sistema euro. Perchè appunto hanno barato nascondendo una situazione che, forse, se fosse stata affrontata per tempo, non avrebbe portato all'emergenza attuale. Comunque ora già si parla della probabile necessità di dover aumentare l'entità degli aiuti già stimati. L'Fmi starebbe rifacendo i conti e servirebbero almeno 10 miliardi di euro in più rispetto ai 45 finora discussi, così scrive il Financial Times. Insomma, la coperta è corta. E la sensazione già c'era, come dicevamo pure qui. Il fondo del pozzo si allontana, mentre si avvicina il fantasma di una neo-Cassa del Mezzogiorno su base europea come la avevo definita. Cosa penso? In tutta franchezza, penso che ora la Grecia dobbiamo per forza salvarla, ma poi dovremmo davvero buttarla fuori dall'euro. Tutto sta all'idea di Europa che vogliamo. A me l'euro-carrozzone sgangherato con dentro furbi, regole precarie che valgono a singhiozzo, controlli ridicoli, scaricabarile e logighe neo-assistenzialiste, proprio non piace. Non mi sembra che ci avessero "venduto" questa roba quando ci è stato imposto l'euro dall'"Europa dei banchieri".

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4 Commenti:

Anonymous Filippo B. ha detto...

come spesso accade chi rompe non paga e i cocci sono di qualcun'altro: come fare per evitare che altri seguano l'esempio della Grecia? La Spagna traballa sempre più, il Portogallo non è messo meglio e l'Irlanda sta cercando faticosamente di rimettersi in sesto...

8:55 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

io sono Greco:
1. l Italia guadagnera' circa 600 millioni di euro dai tassi di interesse del PRESTITO che fara' alla Grecia
2. "tarrocare" i conti e' una cosa che hanno fatto tantissimi membri dell' Unione Europea (se cercate avrete delle sorprese). La Grecia e' stata l' unica ad avere il corraggio e la lealta' (qualcuno la chiama stupidita') ad ammetterlo
3.la Grecia si, aveva un economia debole. quello che succede adesso e' il risultato di un esasperazione esterna che nel mirino ha qualcosa di piu. Gli spreads di Portogalo stanno crescendo. La Spagna e' stata declassata. Poi indovinate a chi tocca? L italia
4. e' vero che chi rompe paga. e noi stiamo gia pagando. i nostri stipendi si stanno dimezzando, le tasse aumentando, la gente sta perdendo il lavoro e sta facendo sacrifici. meritatamente dico io, perche noi greci ce la vogliamo fare a tutti i costi. poi nessuno regala soldi alla grecia. gli PRESTANO soldi ad interesse del 5%. il che vuol dire che i soldi che dara' l Italia, gli prendera tutti indietro ed ancora di piu. ed e' giusto cosi'. pero' credo che non sia giusto dire che la Grecia si mangia i soldi degli altri

6:03 PM  
Blogger carlo ha detto...

Qualcuni crede davvero che i soldi dalla Grecia torneranno realmente indietro?? Forse utopicamente.. O forse Lei è in grado di spiegarmi la formula alchemica che potrebbe mettere questo paese nelle condizioni reali, non dico di rimettersi in piedi ma, di restituire realmente quello che è un debito che penso gli rimmarrà sulla schiena per sempre?..
Con quali risorse?.. Turismo? penso mi sfugga qualcosa.. io vedo solo un palla di piembo attaccata all'instabile Europa e basta. aiutatemi a capire

8:17 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Oltre l'industria dei servizi a rappresentare il settore più vitale dell'economia greca, seguito dall'industria e dall'agricoltura. In particolare, il settore del turismo rappresenta un'altra importante entrata, rappresentando il 15% circa del PIL annuale, e impiegando, direttamente e indirettamente, il 16,5% della forza lavoro. Considerevole è l'industria della marina mercantile, che rappresenta il 4,5% del PIL ed ha, secondo il Bureau of Transportation Statistics dell'United States Department of Transportation, la flotta più grande del mondo..
La Grecia è uno degli investitori principali della regione Balcanica, in particolare la National Bank of Greece ha acquistato, nel 2006, il 46% della Finansbank turca, e il 99,44% della Vojvođanska Bank serba. Importanti sono gli investimenti di Piraeus Bank, Eurobank e della società di telefonia mobile Cosmote in altri Paesi della regione come la Bulgaria e la Romania. Il settore manifatturiero rappresenta il 13% del PIL, con l'industria alimentare che ne rappresenta la fetta più grande. Da notare il settore delle alte tecnologie e delle telecomunicazioni, che è in continua crescita. Altri prodotti sono i materiali per l'edilizia, il settore tessile, i macchinari e gli apparecchi elettrici. Al 10% del PIL, l'edilizia e la costruzione di infrastrutture è un altro importante pilastro dell'economia
il debito della Grecia e il piu piccolo tra le nazioni PIIGS della sud europa basta vedere il seguente imagine per capire come la situazione adesso
http://img709.imageshack.us/img709/264/29165137747679008910269.jpg

1:00 PM  

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