
Interessante mail questa mattina da un amico (operatore finanziario) che ha rafforzato ulteriormente un'idea che pure io ho in testa ormai da un po'. Il rimbalzo di questi ultimi mesi ha in parte una natura fisiologica, ma in parte anche probabilmente una forte componente che potremmo definire "artificiale". Tutti sappiamo che prima o poi la dinamica inflazionistica deve ripartire. Pensate alle vagonate di fondi pubblici che i vari governi hanno messo a disposizione delle banche: tutta pressione proprio sul fronte del costo del denaro. I tassi dovranno tornare a muoversi verso l'alto. E soprattutto gli americani, che devono manovrare un delicato rapporto di cambio per il loro dollaro, sanno che ancora una volta sarà meglio (per loro) che ad aprire la strada sia il sistema Usa. E allora? Allora, si sta probabilmente "pompando" al massimo sul mercato azionario (grazie anche alle spalle coperte garantite di fatto dagli interventi governativi) per arrivare alti proprio al cambio di rotta sul versante dei tassi. Già, proprio così, il sistema sta pompando al massimo, come una locomotiva nella cui caldaia si continui a buttare legna. Il livello dei derivati lo dimostra. In questo senso il mercato è "artificiale" e non "naturale". Se così è, al giro del vento, quello appunto della politica dei tassi, il rischio di "sgonfiamento" dei mercati sarà molto elevato. Come dire, occhio a non rimanere col cerino in mano.
Etichette: Borse, mercati, tassi
1 Commenti:
E' un pò che i segnali di scarsa trasparenza sono evidenti tanto che se devono varare un piano quale è la MiFID per contrastare questa tendenza di fatto ne certificano l'esistenza.
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