Scagli la pietra (sul binario) chi è senza peccato...
Come si dice, quando leggo certe cose resto basito. Dichiarazione odierna di Rocco Sabelli, amministratore delegato della nuova Alitalia, che se la prende con le ferrovie (la querelle con Moretti di Fs è ormai aperta da un po'): "Il ruolo di Fs sul mercato è quanto meno ambiguo. Nel 2008 Fs ha ricevuto dallo Stato 3,6 miliardi di euro, una cifra superiore del 17% rispetto al 2007. Per questo noi competiamo con un'azienda che in parte viene sostenuta dallo Stato. Si tratta di una competizione unfair". Ora, si può capire che c'è una concorrenza sulla tratta Milano-Roma destinata a crescere, si può capire che la compagnia aerea è in una non semplice fase di rilancio, si può capire tutto, ma francamente si fa fatica a sentire che adesso l'Alitalia accusa le Fs di essere favorite dal sistema pubblico. La "nuova Alitalia" non ha avuto anch'essa una mano dallo Stato? La cordata Cai ha fatto tutto da sola o lo Stato le è andato incontro? I debiti della vecchia Alitalia chi se li è accollati? Le trattative con i sindacati dove sono state gestite? Ora davvero va bene tutto, ma non esageriamo...
3 Commenti:
Certa gente non ha proprio il senso del ridicolo.
Il classico "son tutti bulicci col culo degli altri".
Puntavano sul monopolio Milano-Roma che ha sostenuto alitalia per anni (lo ha detto inuna intervista di cui avevo parlato) e si trovano la concorrenza del treno.
Ma non lo sapevano che c'era la TAV?
Dove vivono?
Purtroppo non è che l'ennesima dimostrazione dell'assoluta mancanza di managerialità del sistema italiano.
Invece di creare piani industriali credibili si gioca a "lui è peggio di me" e "lui ha avuto una caramella in più" che mi ricorda tanto le dispute tra i miei due figli di 6 e 3 anni (fortunatamente nessuno dei due dirige un'azienda per il momento!).
Che tristezza anche per i panettieri che non ricevono sussidi perchè ha aperto un supermercato e devono prevedere la concorrenza tutto da soli!
Chissà se le cose sarebbero uguali se i manager fossero retribuiti sulle performances anzichè sulle appartenenze politiche, e ci sarebbe più di una persona che raccoglierebbe la sfida.
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