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"Obama scrive a Veltroni": questo il titolone di qualche giorno fa sui "grandi" giornali nostrani,
Corriere della sera in primis. E, leggendo, te lo potevi quasi figurare il buon Barack che prende carta e penna per scrivere al suo "omologo" italiano. Leggendo il pezzo giustamente ti facevi l'idea di un rapporto diretto e privilegiato tra i due, di un feeling che genera uno scambio epistolare (la lettera di Obama arrivava in risposta di quella con cui Veltroni si complimentava per il suo insediamento alla Casa Bianca). Peccato solo che sui "grandi" giornali italiani, quelli che "informano" il Paese (e per questo prendono pure finanziamenti pubblici; tutti i giornali non solo quelli di partito), non c'era scritto, perchè evidentemente erano loro a non essere informati di questo, che la lettera partita dalla Casa Bianca con mittente Walter Veltroni conteneva semplicemente un testo standard inviato, esattamente uguale, tipo "copia e incolla" cambiando solo nome del destinatario e relativo indirizzo, a svariati uomini politici di svariate nazioni. Insomma, una semplice risposta "di cortesia" da spedire in automatico a tutti quelli che nel mondo avevano fatto le loro felicitazioni al neo-presidente. Una risposta che è arrivata così persino in Turkmenistan e a Trinidad e Tobago. Dove forse non ci sono stati subito pronti i pomposi titoloni del tipo "Mi ha scritto Obama".
Ci voleva il bistrattato Giornale per scoprire tutto questo.
Etichette: Obama, Veltroni
2 Commenti:
... oppure (rectius) qualche blogger, già da qualche giorno.
http://www.potamocheri.eu/blog/2009/02/08/lettera-di-ringraziamento/
Diamo a Cesare quello che è di Cesare e lasciamo stare le "scoperte" del Giornale ...
per Fripp:
grazie per la segnalazione. E ovviamente giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. Soprattutto se Cesare è un blogger.
Comunque, non perchè mi stia particolarmente simpatico il Giornale (non lo leggo nemmeno, se non come in questo caso su segnalazione), ma credo vada riconosciuto che almeno loro diquesto hanno dato notizia. Certo, per interesse di parte, ma almeno la cosa è venuta fuori. Potevano anzi dovevano citare il blogger in questione se lì lo hanno scoperto, questa semmai è a mio avviso la colpa.
Gli altri giornali però, quelli che la cantonata la hanno presa, si sono ben guardati dal riprendere la notizia, dal dire ci siamo sbagliati. Questa a mio avviso è la cosa veramente indegna.
I "grandi" giornali italiani non riconoscono mai gli eventuali errori. Si sentono i depositari della verità. Infallibili e superiori.
E per anni non hanno avuto di fatto contraddittorio. Ora però sfortunatamente per loro e fortunatamente per noi c'è una blogosfera che sempre più gioca il ruolo di "cane da guardia" della informazione "ufficiale". Un cane che ogni tanto li morde, come proprio in questo caso.
Loro insistono, perchè fondamentalmente sono "vecchi", e sbagliano. Basta guardare l'evoluzione del dato delle vendite dei giornali per rendersene conto. La diffusione crolla. E secondo me non c'è solo un problema "tecnologico" (tv e internet che erodono in parte la carta), ma soprattutto un problema di credibilità.
Steve
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