News a spizzichi e bocconi
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Certo che a pensarci è davvero paradossale. Solo qualche settimana fa Alessandro Profumo dal privilegiato palco del Tg1 della sera raccontava alla nazione che all'Unicredit non c'erano grossi problemi. Come dire che il mercato si stava accanendo senza vero motivo sul suo gruppo bancario. Poi, dopo solo qualche giorno, ecco "a sorpresa" la notizia di un maxi aumento di capitale (da più di 3 miliardi di euro all'interno di un piano da oltre 6 miliardi, con simpatici optional come il dividendo non più pagato cash ma con "carta"). E non è finita ancora. Proprio adesso ho appena letto questo flash: "Unicredit: entro 2008 cessione partecipazioni e immobili". Non basta dunque nemmeno la massiccia ricapitalizzazione, questi si devono vendere tutto. Sono sempre gli stessi che solo appunto qualche settimana fa dicevano che andava tutto bene e che non c'erano buchi da coprire. Profumo intanto ha fatto parziale mea culpa. E molti per tal motivo lo hanno lodato. Beh, francamente ci mancava pure che davanti a tutto questo non ammettesse manco qualche colpa! Poteva e può fare ancora il conseguente logico passetto: dimettersi. Non è tanto per la crisi finanziaria, che come vediamo ha colpito un sacco di banche nel mondo anche più grandi di Unicredit, ma in particolare per come è stato gestito il rapporto con il mercato. Un po' più di trasparenza ci vorrebbe! Possibile che dobbiamo sapere tutto solo "a sorpresa" o a spizzichi e bocconi? A questo punto, se proprio bisogna dare aiuti di Stato alle banche (cosa su cui personalmente non sono troppo d'accordo; sono a favore solo delle protezioni dirette per i soldi dei correntisti), almeno mi sembrerebbe il minimo di pretendere in cambio regole nuove e facce nuove. Altrimenti, se sono così bravi, se la cavino da soli i banchieri...
3 Commenti:
Perfettamente d'accordo!
ciao
Giulio
Ciao, come al solito le notizie vengono diffuse in modo parziale e "mirato". Facciamo un pò di ordine e iniziamo a pensare che: non sono i piccoli risparmiatori che sottoscrivono 3 mld di aumento di capitale alla cieca.
Qualche analista di fondi avrà valutato l'azienda prima di investire.
Se unicredit riesce a collocare 2mld di bond e 3 mld di azioni l'azienda non è marcia ed è finanziabile dal privato non si vede perchè finanziarla col pubblico che ha tutt'altro scopo.
Chiaro che a tutti piacerebbero fondi a condizioni agevolate, ma si dica subito che è una questione meramente politica che nulla ha a che fare con logiche aziendali.
Ciao
Profumo non mi è simpatico.
Tuttavia come manager di un banca ha fatto la cosa giusta: non ha aggravato il panic selling, ha predisposto un piano e lo sta attuando.
Fosse un manager di un'industria, ti darei ragione: ma in questo caso credo che stia agendo correttamente.
Ah, benintenso: una volta "sistemate" le cose, dicamo tra due e tre mesi, sarebbe bene si dimetta ...
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