24 luglio 2008

Ombre cinesi

Come chi segue da tempo questo blog sa, non sono tra quelli che pensano che ormai il "dragone cinese" sia invulnerabile. Ne ho parlato spesso: la "bolla cinese" secondo me è destinata ad implodere. La Cina non finirà col seppellire il sistema economico occidentale, ma al contrario dovrà prima o poi fare davvero i conti con i micidiali contraccolpi di una crescita forzata (contraccolpi a livello macroeconomico, sociale e ecologico) e con i tanti “bluff” ancora tutti da scoprire veramente (ci sarebbe molto da scavare ad esempio nel sistema bancario e finanziario cinese....). Il futuro dunque a mio avviso non riserva il trionfo planetario di Pechino, come molti in Occidente pensano, ma al contrario un ridimensionamento del mito del made in China alla conquista del mondo. Sì, certo, continueranno a giocare un ruolo importante, ma si ridimensioneranno. Come anni fa ad esempio è già successo a quelle che venivano chiamate le "tigri asiatiche" (le nazioni tipo Taiwan, Singapore, Corea...) o anche al Giappone. E, come appunto ho già scritto in passato su questo blog, il fisiologico ridimensionamento di Pechino rischia di passare per un tracollo della Borsa di Shangai. Ora stiamo tutti in ansia per Wall Street, che soffrirà ancora ma se la caverà pure stavolta, mentre il vero crack di sistema, se mai ci sarà, verrà proprio secondo me da Shangai, non da New York. Sono tornato con questo post a parlare di tutto questo perchè mi ha positivamente colpito il servizio in copertina questa settimana sul settimanale Economy. Con tutti i media che in modo un po' banalotto continuano a fare servizi sulla Cina alla conquista del mondo, senza magari andare a verificare in modo un po’ più approfondito e critico numeri e trend, Economy ha saputo fare davvero una bella analisi di scenario, mettendo in luce aspetti che invece molti altri giornali trascurano per la solita superficialità. "La produzione per la prima volta da 11 anni inizia a rallentare. L'inflazione e i salari corrono. Montano le tensioni sociali e politiche. L'ambiente versa in condizioni preoccupanti. E adesso esplodono anche le bombe dei sabotatori. Dove va Pechino?". Inizia così il pezzo a pagina 20. Ve ne consiglio la lettura.

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