La bolla cinese
Oggi il colosso Petrochina ha fatto il suo debutto alla Borsa di Shangai e il suo titolo ha più che raddoppiato il suo valore in un colpo solo, e questo dopo aver raccolto la bellezza di 9 miliardi di dollari in fase di offerta pubblica. In una sola seduta Petrochina per capitalizzazione borsistica diventa la prima compagnia petrolifera mondiale (vale il doppio di un big storico come Exxon). Insomma, clima da vera e propria sbornia. E qui, come spesso succede, sta secondo me il segno di una forza contingente, ma contemporaneamente di una grande fragilità a tendere. Sì, sono tra quelli che pensano che i mercati finanziari cinesi costituiscono ormai una bolla speculativa, che prima o poi imploderà scatenando un pericoloso effetto domino anche in Occidente. C'è ormai come si dice in gergo un "ipercomprato" diffuso e in più a rendere potenzialmente "friabile" il quadro c'è in Cina, non dimentichiamocelo mai, un contesto bancario con troppe ombre. Insomma, l'Orso vero (non le "correzioni" che stiamo periodicamente vedendo da qualche mese), quando arriverà potrà avere come punto di partenza proprio Shangai (non dunque gli Usa dei subprime) e la miccia potrebbe essere accesa proprio dall'industria bancaria cinese.
Scritto da Steve Trader | Blog links: leggi anche il Volpino
Scritto da Steve Trader | Blog links: leggi anche il Volpino
Etichette: bolla, Borsa, Cina, Petrochina
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page