
Ci voleva Giuseppe Rotelli, imprenditore che pian piano è arrivato ad essere ormai il secondo azionista di Rcs e che è ancora fuori dal patto di sindacato (il "salotto buono"), perchè all'assemblea dei soci (ieri) qualcuno (a nome di Rotelli ha parlato la commercialista Anna Strazzera) "osasse" (finalmente) chiedere conto del calo delle vendite del Corriere della Sera (nel 2007 perso un altro 2,8%). Finora di fatto questo è stato tabù. Come se mettere in discussione la gestione di Mieli equivalga ad attaccare il capo dello Stato o il Papa. L'amministratore delegato di Rcs, Antonello Perricone (grande amico di Montezemolo), così ha risposto: "Siamo soddisfatti dell'andamento del quotidiano". Risposta curiosa, direi: le vendite vanno giù e i vertici sono "soddisfatti". Non ci vuole di certo un genio dei conti e dei bilanci per pensare che forse qualcosa non torna nel ragionamento. E così oggi pure il comitato di redazione del Corriere si è mosso. A pagina 27 del quotidiano c'è il relativo comunicato sindacale. Eccone un passaggio: "A Perricone il Cdr ha sollecitato un chiarimento sulle dichiarazioni (...) quanto ai dati che riguardano l'andamento della testata. In particolare si tratta di comprendere i motivi della sua 'soddisfazione' dato che le cifre pubbliche e ufficiali registrano un calo delle vendite e di diffusione, una riduzione del margine di distanza rispetto al diretto concorrente e un segno positivo solo sui dati Audipress che indicano il numero dei lettori complessivi". Insomma, appunto, il tabù è ufficialmente rotto. "Lesa maestà" per Mieli ;-) E sgarro alla "aristocrazia" del salotto buono di via Solferino ;-)
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Steve Trader | Blog friends: leggi anche
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Etichette: Corriere, Rcs, Rotelli
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