Il bluff cinese
Nuovo tonfo della Borsa cinese (alcuni indici sono scesi di nuovo ai minimi relativi dello scorso agosto). Ennesimo campanello d'allarme. Tempo fa io questo qui scrivevo: "(...) Sì, sono tra quelli che pensano che i mercati finanziari cinesi costituiscono ormai una bolla speculativa, che prima o poi imploderà scatenando un pericoloso effetto domino anche in Occidente. (...) A rendere potenzialmente friabile il quadro c'è in Cina, non dimentichiamocelo mai, un contesto bancario con troppe ombre. Insomma, l'Orso vero (...) quando arriverà potrà avere come punto di partenza proprio Shangai (non dunque gli Usa dei subprime) e la miccia potrebbe essere accesa proprio dall'industria bancaria cinese". Resto assolutamente di questa idea. Anzi, se possibile, ne sono ancor più convinto. Sul mercato cinese si è nel tempo creata una bolla, e questo credo sia ormai chiaro a tutti. Meno chiaro a tutti è forse che dietro questa bolla ci sono zone di grigio impressionanti, soprattutto appunto per quanto riguarda il locale sistema bancario. Insomma, per dirla pokeristicamente, c'è una sorta di bluff cinese. Le carte che hanno realmente in mano non sono così eccezionali come tanti in Occidente credono. Finanziariamente il sistema cinese è, secondo me e secondo molti, potenzialmente vulnerabile. E in caso di crisi non avrebbe quegli elementi di protezione che ci sono in Occidente. Per questo penso appunto, come già scrivevo, che, se in futuro ci sarà davvero sui mercati il "grande Orso", allora questo arriverà da Oriente, non, come molti credono, dagli States.
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Etichette: Cina
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