25 agosto 2010

E intanto Marchionne se ne va a fare il picnic

Continua a tenere banco la brutta vicenda del braccio di ferro tra la Fiat e i tre operai di Melfi licenziati e poi reintegrati da una sentenza della magistratura. Con intervento addirittura del Presidente della Repubblica. E Marchionne? Che fa il manager col maglioncino blu? Proprio in questi giorni la Chrysler festeggia un anno di alleanza con il gruppo Fiat e per l'occasione è stato organizzato per tutti i dipendenti del quartier generale di Auburn Hills un bel picnic sul prato. Già, proprio così, maxi picnic aziendale. A servire hot dog e hamburger tutti i manager della società. Incluso Sergio Marchionne. Dunque, clima di fuoco in Italia, con i vertici Fiat che mostrano la loro faccia più dura, e viceversa clima da "grande famiglia felice" negli Stati Uniti. In Italia Marchionne detta diktat e minaccia di sbaraccare per andare all'estero, negli Usa serve panini e salamelle ai dipendenti. Se anche il "costume aziendale" vuol dire qualcosa, forse davvero l'inconfessabile sogno della Fiat marchionnizzata è quello di riuscire a mollare definitivamente l'Italia per diventare a pieno titolo americana e multinazionale. In questi giorni caldi se ne parla molto, tra ipotesi e sospetti. Io non so se è così, però, francamente, non sono così sicuro che, seppur più libera ma senza alle spalle la sicurezza di un mercato domestico "protetto", la Fiat possa avere un futuro di successo. E non credo neppure che tutti a Torino condividano questo eventuale sogno...

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1 Commenti:

Blogger Buddy Fox ha detto...

Ciao,
io non sono d'accordo che la Fiat lasci l'Italia. Siamo all'interno di un processo industriale lento e complesso che cambierà il mondo e piano piano si regolererà... però bisogna anche dire che alla Chrysler si sono comportati in modo responsabile, sia i sindacati sia gli operai con enormi sacrifici ma che in futuro porteranno loro benefici... nessuna polemica, ma in Italia continuiamo ad essere molto miopi... lì in alto.
Si continua con il giochetto, però prima o poi la corda si spezza e chi guarda la pragmatismo si stanca.
ciao
Buddy

10:47 AM  

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