Tanto ai signori della Fiat nessuno osa mai dire no
Beh, bella questa: il ministro Scajola ora "esterna" contro la Fiat per la decisione dell'azienda di fermare per due settimane gli stabilimenti (cassa integrazione). Scajola parla di "decisione inopportuna" e di "vertenza che si complica". Si è accorto solo adesso della discutibile politica di casa Fiat? Meglio tardi che mai! E' più di un anno che il governo le dà tutte vinte a lor signori. Come già detto un sacco di volte su questo blog, in nome della difesa dell'"italianità" per l'ennesima volta la Fiat ha chiesto e ottenuto l'intervento dello Stato (vedi rottamazioni), salvo poi andare ad investire all'estero (vedi Chrysler) e cominciare di conseguenza a pensare di alleggerire la produzione in Italia (vedi Termini e il blocco temporaneo degli stabilimenti annunciato ieri). Scajola si accorge solo ora che qualcosa forse non torna? Comunque, il punto (vero) adesso è un altro: le chiacchiere contano zero, si misurano i fatti. Il ministro dice che non gli sta bene la politica Fiat? Bene, allora intraprenda subito azioni concrete in questo senso (è facile, basta ad esempio in primis rivedere il piano per la cassa integrazione). Perchè altrimenti sarà solo l'ennesimo teatrino: si parla, si critica, ma poi alla Fiat si dice sempre di sì. Questa è la storia del Belpaese...
3 Commenti:
Ciao, mi sono piaciuti molto i tuoi ultimi post.. sai che spesso in passato ti ho criticato per le tue posizioni su Obama e quindi per l'interpretazione che hai dato delle misure prese dalla sua amministrazione.
Così mi andava ti salutarti anche per dirti che condivido molte delle cose che hai detto su di lui ultimamente.. in fondo sono un tipo "sportivo", non mi andava che pensassi che mi facevo vivo solo per "rompere" le scatole e che mi nacondessi di fronte allo sconfessamento di alcune delle mie idee.
Buon lavoro e buon anno!
Marco
C'è da dire però che Fiat non ha speso una lira per il 20% di Chrysler, pagata con trasferimento di manager (marchionne e la sua prima linea) e tecnologia (motori fiat molto migliori dei chrysler)
Penso che ideologhi , politici , e teorici debbano smetterla di occuparsi di finanza.
Chi opera nella finanza segue la legge del profitto esattamente come qualsiasi altro essere umano, comunista,liberale, fascista, cristiano, musulmano che sia. La legge del profitto muove il mondo e non esclude ma finanzia altruismo e beneficienza.
Penso che ideologhi , politici , e intellettuali, e loro mandanti, si occupano di finanza con un unico scopo: fare politicamente quei soldi che non sono capaci di fare operando sul mercato.
Ho letto infiniti testi , libri , articoli di intellettuali sulla finanza, scritti da gente che mai un giorno avevano lottato sul mercato, e quindi niente ne potevano sapere , ma che scrivevano per ben altri scopi. Intellettuali e politici, di destra e di sinistra, parlano di un mondo da loro inventato che non ha nessuna corrispondenza con la realtà quotidiana. Esprimo quindi la mia disapprovazione per chi estraneo alla finanza, si permette di parlare di finanza , soprattutto per ideologhi e pseudoeconomisti che si inventano da un giorno all'altro una competenza in materia . Li butterei tutti a mare per il loro manicheismo e per i loro preconcetti stereotipati che inculcano nella gentuccia, tutti, salvo rare eccezioni ; metto tra le eccezioni, forse, l'economista anarco capitalista italiano Filippo Matteucci , uno dei pochi che, nel suo eclettismo e nel suo sforzo di superare ideologie interessate, quando scrive sembra avere una cognizione reale di ciò che accade ogni giorno tra chi opera sulle borse mondiali. La maggior parte degli altri parla di un nulla di comodo, cioè di falsità che fanno comodo a chi vuol spremere soldi non suoi dalla finanza.
Giangiacomo M.
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