
Come spesso mi capita, anche
sulla vicenda della Innse di Milano condivido in pieno il punto sul suo blog dell'Imprenditore. Per carità, massimo rispetto e massima comprensione per ognuno dei cinquanta dipendenti della Innse che rischia il posto (ogni individuo rappresenta una vita, una storia professionale, una famiglia per cui bisogna assolutamente cercare sempre di capire la situazione di ciascuno), però, detto questo (doveroso), non posso fare a meno di notare quanto i media non perdano occasione per dimostrare la loro tendenza ad usare come si dice due pesi e due misure. Faccio giusto un esempio: perchè i giornali e le tv che danno ora le prime pagine alla vicenda della Innse e dei suoi cinquanta lavoratori hanno dedicato sostanzialmente solo qualche trafiletto l'anno scorso alla
decisione di Bernabè di tagliare in Telecom Italia cinquemila dipendenti? Nel caso Innse cinquanta posti a rischio, in Telecom cinquemila quelli cancellati, eppure che differenza di trattamento da parte dei "coraggiosi" giornali, quelli che quotidianamente rivendicano la loro indipendenza e il loro ruolo di controllo e pungolo del potere. Forse perchè la Innse non ha mai comprato pagine di pubblicità sui quotidiani e soprattutto non ha dietro "poteri forti" ma solo un piccolo imprenditore, uno che per la cronaca rottamava ferro, mentre in Telecom Italia la situazione in questo senso è un po' diversa ;-) Cari giornali, i lavoratori li contate o li pesate in base alla casacca che portano?
Etichette: crisi, Innse, tagli, Telecom Italia
2 Commenti:
Bravo.Questo tuo articolo bisognerebbe farlo leggere a più gente possibile.
Ciao Steve!
In queste notti ho seguito la campagna del Tg3 su questa vicenda.
Io sono d accordo con la tua riflessione e come ha scritto l anonimo spero che siano in molti a leggere quello che avete scritto tu e l Imprenditore.
ciao
Buddy
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