Il terremoto "fa audience"
In questi giorni tristissimi, con immagini dall'Abruzzo strazianti, è difficile avere voglia di scrivere d'altro. Io non ci riesco proprio e per questo ho scelto il silenzio. La scelta opposta è comunque a mio avviso ugualmente rispettabile. Sia che si parli di blog che più in generale di media. Quello che però appare perlomeno inopportuno è il trionfalismo da ascolti record proprio in relazione alla tragedia del terremoto. Mi riferisco al caso del Tg1 già stigmatizzato pure da Aldo Grasso, che giustamente ha detto che il telegiornale ora farebbe meglio a scusarsi (cliccare qui per vedere su Corriere.it in sequenza prima il passaggio "incriminato" del Tg1 e poi il commento di Grasso che parla di "cattivo gusto"). Va bene che "the show must go on", va bene che bisogna "coprire gli eventi", ma annunciare trionfalmente i propri record di share per le edizioni che hanno seguito in diretta una catastrofe come quella del terremoto a L'Aquila diventa davvero tutt'altra cosa. E' ancora "informazione di servizio"? E' ancora "servizio pubblico"? O forse è l'ennesima dimostrazione che ormai pure per i tg, pure per quelli del servizio pubblico, prima di tutto viene la corsa all'audience? Era già successo solo poco tempo fa con la vicenda della morte di Eluana Englaro. Speciali su tutte le reti con un approccio che più che dell'attenzione è sembrato francamente dell'ossessione fino ai confini della morbosità e del voyerismo. Tutti a partecipare ad una sorta di grande circo mediatico montato su una vita agli sgoccioli. Con gli esclusi, costretti a non poter pure loro accendere i riflettori sulla "morte in diretta" (vedi caso Mentana), che mordevano il freno e protestavano. E' stata "informazione" quella o è stato un macabro reality show?
3 Commenti:
Ciao!
Ho seguito la carrellata di dati sfornata da Susanna Petruni in diretta, tra il compiacimento ed il trionfalismo... era una sequenza interminabile.
Mentre l'ascoltavo ero allibito, si parla di record sulle macerie di una tragedia?
Io non so se avrei avuto il "coraggio" di fare quella sequenza, forse mi avrebbero licenziato.
ciao
Buddy
Ancora una volta blog superiori a media tradizionali per sensibilità, autorevolezza, equilibrio.
Grazie per queste righe, God bless the net..
Viva la libertà, di opinione, di giudizio .. e di impresa ;)!
Marco
"è l'ennesima dimostrazione che ormai pure per i tg, pure per quelli del servizio pubblico, prima di tutto viene la corsa all'audience?"
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tanto per stare allegri l'alternativa forse è la corsa a chi è più servile?
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