
Mentre il governo si prepara a dare una montagna di soldi alle grandi banche nostrane (
cosa che, come già detto nel precedente post, è causa di problemi di stomaco per gli spiriti liberali), diverse di queste banche sembrano prepararsi a intervenire per salvare il gruppo del rampante finanziere franco-polacco Romain Zaleski. Uno che rampante negli ultimi anni lo ha potuto essere proprio perchè ci sono sempre stati banchieri italici amici pronti a fargli credito. Ora, se è vero quanto già anticipato ieri dall'agenzia di stampa Radiocor, la rete delle partecipazioni finanziarie dirette di Zaleski dal Lussemburgo (ormai un classico...) arriverebbe addirittura fino in piena Africa. Con una presenza in una banca del Gabon! Di location non proprio dietro l'angolo per investimenti "esotici" se ne sono sentite tante in questi ultimi anni di finanza "creativa", a partire dalle ormai famigerate isole Cayman, ma, giuro, è la prima volta, almeno per quanto mi riguarda, che in questo senso sento parlare di questa nazione africana. E mi chiedo: come si fa a mandar giù che vagonate di denaro pubblico vadano a banche italiane che a loro volta i soldi li danno a finanzieri stranieri che hanno partecipazioni persino in Gabon e che ora rischiano di saltare? Cosa davvero si sta salvando con il piano salva-banche? L'accesso al credito per le piccole e medie imprese clienti (questa la versione "ufficiale") oppure le poltrone e gli interessi dei grandi banchieri italiani e dei loro finanzieri amici?
Etichette: banche, Zaleski
1 Commenti:
bravo steve!
ieri e oggi due gran gran bei pezzi!!!
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