I mercati bocciano Obama (ma è tabù dirlo...)

Dopo una settimana all'insegna del recupero, Wall Street ha reagito alla vittoria di Obama con una brutta seduta chiusa a -5%. Dunque, se molti festeggiano con toni quasi messianici l'avvento dell'"uomo nuovo", non così fanno le Borse. Che anzi sono tornate a muoversi al ribasso proprio in coincidenza del risultato elettorale americano. Per quanto riguarda i listini europei, già male era andata ieri e oggi si replica. La retorica di Obama avrà entusiasmato donne, ragazzi e minoranze etniche (questo dicono le analisi del voto), ma di certo non sembra aver scaldato i mercati. E ha ragione Perrino che su Affari Italiani scrive: "In altri tempi, di minor emotività e retorica, i giornali avrebbero titolato: i mercati bocciano Obama". Invece no, si preferisce parlare d'altro. In realtà, se si considera che Obama ha cavalcato proprio la crisi finanziaria per vincere, promettendo di risollevare i mercati americani, questo amarissimo goodmorning che gli ha riservato Wall Street fa ancor più effetto. Per carità, si tratta solo del dato del primo giorno e quindi ha un valore puramente simbolico (mica Obama è Superman che può risolvere tutto in un lampo). Se questo è evidente a tutti, a maggior ragione però non si capisce perchè molti giornali non titolino "I mercati bocciano Obama". Dopo la sbornia di retorica "nuovista" ora ci tocca anche una bella razione di conformismo. E, vabbè, digeriremo pure questo ;-) Meno male almeno che, se i media si fanno dei tabù, i blog invece certi problemi come al solito non li hanno...
Etichette: Obama, Wall Street
1 Commenti:
booo!
Le oscillazioni che i mercati finanziari stanno avendo in questo periodo non centrano assolutamente nulla con l'elezione di Obama -vuoi vedere che la colpa e di Obama- che tra l'atro deve ancora presidiare la Casa Bianca. Se proprio vogliamo azzardare a fare una relazione tra i mercati e la nuova presidenza - ammesso che le variazioni dipendessero solo dalle scelte di Obama e non anche a aspetti congiunturali- pensò che sia opportuno aspettare.
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