05 novembre 2008

The day after

Lo confesso: nonostante i sondaggi schiaccianti, fino all'ultimo ho sperato che Maverick McCain riuscisse nel suo disperato tentativo di rimonta. Questo non per particolare stima nei confronti di McCain (la verità è che in questa corsa alla Casa Bianca con l'uscita di scena forzata all'inizio di Rudy Giuliani i repubblicani si sono trovati spiazzati dovendo così convergere su un candidato "di seconda scelta"), ma perchè Barack Obama non riesco proprio a farmelo piacere. Di uno così istintivamente non mi fido. Obama è un fenomeno a due facce. Da una parte c'è l'immagine di grande presa mediatica e popolare dell'outsider, dell'uomo che si è fatto da solo, del "Kennedy nero" e via dicendo. Un'immagine secondo me più furbescamente studiata a tavolino che "naturale". Dall'altra ci sono quei 650 milioni di dollari su cui ha potuto contare per le spese della campagna elettorale. Un budget faraonico, assolutamente da record, nemmeno Bush aveva tanto. E il punto sta proprio qui: l'uomo non si è fatto poi così da solo, almeno in questo ultimo anno. Quei 650 milioni di dollari sono una cambiale che dovrà ripagare alle potenti lobbies che ad un certo punto hanno deciso di puntare su di lui (in parte mollando ad esempio la premiata ditta Clinton), consentendogli di "comprarsi" quell'appoggio dei media che ancora una volta si è rivelato decisivo per il risultato finale. McCain, per quello che ho già scritto, è stato lo "spiantato" di questa campagna elettorale. Pochi soldi rispetto all'"industria Obama". Solo il coraggio un po' spavaldo del "cane sciolto". Effetto Maverick, appunto. E questo all'ultimo, nella fase ormai più improbabile, me lo aveva reso pure molto simpatico. Obama ha fatto del "change" la sua bandiera. Uno slogan potente nella sua semplicità, efficace come lo sanno essere quelli di certi detersivi sul pubblico delle massaie. Ma la cambialona firmata in bianco alle lobbies è un macigno. Obama porta alla Casa Bianca anche i suoi potenti finanziatori. Loro hanno vinto puntando sul cavallo giusto, loro passeranno all'incasso, dettando le condizioni al neo-inquilino della White House. In questo senso davvero "no change" rispetto al passato, rispetto a certe pratiche di "affarismo politico". Obama come molti altri, più di molti altri. Del change almeno in questo il buon Barack ha preferito dimenticarsi. Detto tutto questo, vediamo pure stavolta dove sta uno dei grandi punti di forza del sistema americano: prima si possono anche dividere, ma, dopo che dal confronto democratico è uscita la scelta della maggioranza, la nazione ritrova sempre immediatamente la sua unità. A loro la guerra di secessione ha insegnato davvero qualcosa (che qui da noi invece dobbiamo ancora capire).
God bless America!

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6 Commenti:

Blogger Isa ha detto...

Sinceramente avrei preferito Hillary. Prima di tutto perchè è una donna (sì, non sopporto il maschilismo imperante che resiste comunque e dovunque), poi perchè mi sembrava che avesse un programma più "di contenuti" che di immagine. Insomma, che Obama abbia puntato sull'immagine è chiarissimo. Lei sarebbe stata più affidabile, più concreta, più forte. Ma in ogni caso, tra Obama e McCain scelgo Obama. Perchè cambiare si doveva. Perchè Bush ha sbagliato troppe cose. Perchè credo nei democratici.

12:06 PM  
Blogger Buddy Fox ha detto...

Ciao Isa,
carino il tuo blog, io adoro lo sport, soprattutto praticarlo.
Il tennis negli anni '80 mi piaceva molto: Leconte, Pat Cash, Lendl, Noah, gattone Mecir e tanti altri che campioni, di carisma e di talento.
I miei preferiti erano Wilander e Mcnroe... oggi non mi piace più tanto, sarà che non ho padelle e che quindi lo posso seguire veramente poco, però oggi c'è troppa forza fisica, racchette troppo elaborate, e poco talento... io la vedo così, ma sei tu l'esperta;-)
ciao
Bud Fox

12:18 PM  
Blogger Isa ha detto...

Ciao Buddy. Sono d'accordo con te che il tennis di Lendl, McEnroe e Borg era un altro sport rispetto a quello di oggi. E aveva il suo fascino. Ma d'altra parte secondo me ogni sport si evolve. Si evolvono palline, racchette, e soprattutto tecnica (d'altra parte il top-spin l'ha "inventato" il vecchio Borg). A me oggi il tennis piace perchè è comunque molto vario ed emozionante (vedi l'ultima finale di Wimbledon: uno spetacolo imperdibile). Una proposta: perchè non mi mandi un tuo ricordo del tennis anni 80 da pubblicare? Con la tua firma e il link al tuo blog. Fammi sapere e grazie. Isa

12:31 PM  
Blogger Buddy Fox ha detto...

Volentieri ISA... però prima di scriverti delle cavolate, devo rasserenarmi la mente e trovare un po' di ispirazione.
Avrai pazienza?!;-)

ciao
Buddy

3:37 PM  
Blogger Isa ha detto...

No problem Buddy. Quando trovi l'ispirazione sui tempi andati, aggiorniamo. In questi giorni, tra Masters di Shanghai e le continue "sorprese" di Nadal (ahinoi), ci sarà materiale a sufficienza. Grazie Isa

4:03 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Dove si puo' trovare l'elenco delle lobbies che hanno finanziato Obama ?
Ovvero, a chi ha firmato questa cambiale in bianco ?

Ciao

Giulio

10:09 AM  

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