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Rimango sul tema del maxi aumento di capitale varato dall'Unicredit (di cui ho già parlato nel precedente post che potete trovare qui sotto subito dopo questo), per "ripescare" due recenti dichiarazioni. Meno di dieci giorni fa, quando già giravano i rumors che ipotizzavano proprio il ricorso ad un aumento di capitale, Alessandro Profumo,
come si può ancora ritrovare sul sito del Sole24Ore, diceva: "Non è nelle nostre abitudini commentare indiscrezioni, ma riteniamo della massima importanza rassicurare tutti voi sulla situazione del gruppo. Il nostro piano di funding a medio e lungo termine per il 2008 è completo e non richiede ulteriori azioni. In particolare gli stock di liquidità a breve termine sono 10 volte sopra i limiti prima menzionati e garantiscono liquidità al gruppo ben oltre il 2008 senza dover far ulteriore ricorso al mercato". E ancora solo la scorsa settimana Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit,
in una intervista al Messaggero smentiva di fatto l'ipotesi di un aumento di capitale a breve:
"In questo momento operazioni di questo tipo non sono all'ordine del giorno".
Etichette: Unicredit
3 Commenti:
E' vero Steve, e in altri momenti li avrei censurati duramente, ma questi sono momenti straordinari, veramente eccezionali per le banche. Pensa che oggi è stata messa sotto attacco perfino CREDEM, la banca storica della famiglia Maramotti che ti posso assicurare ha un merito di credito incredibile, ed ha già deliberato da tempo un aumento di capitale. Eppure......oggi stravendevano anche quella.
La colpa è di Dagospia ;-)
Veramente ha proprio scritto una lettera aperta ai dipendenti spiegando che non c'erano problemi di liquidità esattamente come io la sera lascio una lettera a mia moglie dicendo che non l'ho tradita..... perchè preoccuparsi?
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