04 settembre 2008

Marrazzi amari per Veltroni

Povero Veltroni. Più che Obama ricorda ormai Paperino: al buon Uolter non gliene va proprio bene una. Dopo che a sorpresa la cordata italiana per l'Alitalia si è palesata davvero (gran colpo mediatico per Berlusconi, che infatti cresce nei sondaggi che circolano...) il Partito Democratico ha deciso di non cambiare comunque strategia. Tutti i dirigenti del Pd bocciano anche questa soluzione. E, come molti altri in questo senso, non spiegano però come a questo punto si può in altro modo evitare un drammatico fallimento (i cui costi, nel senso più generale del termine, alla fine finirebbero comunque per ricadere sulle spalle dello Stato). Già, il nocciolo della questione sta tutta qui: ovvio che non si doveva arrivare a tutto questo, ovvio che non ci si doveva ridurre a cercare una via d'uscita all'ultimo minuto prima del definitivo disastro e ovvio pure che la cordata cerchi di scaricare il massimo dei costi o fuori dall'azienda o verso lo Stato con l'escamotage della "bad company" (ovvio perchè nella cordata ci sono imprenditori mica filantropi!), ovvio tutto (si può stendere una lista chilometrica delle cose che non vanno), ma il fatto è che a questo punto, ovvero ad un passo dal burrone, ahimè ci si è arrivati e dunque realisticamente e responsabilmente ora bisogna puntare sulla strada che rappresenta il "meno peggio". E di strade davanti concretamente ce ne sono solo due: o la cordata o il fallimento. Tutto il resto? Solo parole al vento, totalmente inutili ai fini pratici. In questo quadro il Pd di Veltroni ha scelto la linea del no (giusto e solo per non dare soddisfazione all'avversario politico). Ma in questo comincia ad incassare smacchi a raffica, direttamente dagli "amici". Prima c'è stata la "ulivista" Banca Intesa che ha lavorato al piano della cordata. Poi Roberto Colaninno, imprenditore storicamente caro ai Ds e papà di un esponente di spicco del Pd, che ha accettato la presidenza della nuova Cai (Compagnia aerea italiana). Adesso c'è addirittura il governatore Marrazzo (Pd) che vuole far diventare la regione Lazio socia della Cai! Insomma, la linea del Pd fa acqua. Anzi, sembra proprio un colabrodo. Forse sarebbe meglio cambiarla...

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