
Semplicemente ignobile
l'ultima sortita di Beppe Grillo contro Napolitano. E non necessariamente perchè si parla del Presidente della Repubblica, il discorso varrebbe per chiunque. Grillo attacca Napolitano perchè ha siglato il lodo Alfano. E fin qui non ci sarebbe problema. Ognuno in democrazia deve essere libero di esprimere il suo dissenso. La indecente vigliaccata sta nel come questo dissenso si manifesta. Per Grillo non c'è altra spiegazione possibile: se Napolitano ha firmato è perchè evidentemente ha problemi di salute, è malato! E, in una apoteosi di cattivo gusto e pura sciacallaggine, ecco Grillo tirare in ballo Steve Jobs, il capo di Apple per cui i mercati temono gli effetti di un cancro. Sì, proprio così, se ve lo siete perso, leggetevi il suo vomitevole e volgare post, Grillo è arrivato a questo. Grillo non accetta che qualcuno semplicemente possa avere idee diverse dalle sue. O si è d'accordo con lui, o ci si "appecora" come il branco di fedelissimi che lo segue tipo novello messia (un messia che non ha disdegnato yacht in Sardegna e Ferrari, un messia che grazie agli acquisti dei suoi proseliti incassa diversi milioni di euro l'anno), oppure si è considerati malati! Come succedeva nella vecchia Unione Sovietica: i dissidenti erano malati da sottoporre a un bel trattamento rieducativo in un gulag siberiano. Grillo dimostra quanto è anti-democratico. E lo è in modo rozzo, barbaro, violento e volgare. D'altronde è uno abituato a rifiutare il confronto dialettico e democratico. Lui parla dal palco o dal blog e gli altri devono solo ascoltare e applaudire. Come Mussolini. D'altronde è uno che vuol fare politica senza passare dal responso di elezioni democratiche. Perchè non si candida in modo che il suo consenso possa essere misurato e legittimato dalle urne? Comunque, se proprio si vuole parlare di malattie, c'è sempre quella che affligge proprio Grillo. Una grave forma di amnesia. Amnesia Telecom Italia. Diverse ormai le manifestazioni di questa patologia. Dopo aver fatto fuoco e fiamme contro la Telecom di Tronchetti Provera, ergendosi a paladino dei piccoli risparmiatori, nonostante con la nuova gestione le cose siano continuate ad andare male (in Borsa pure peggiorate), Grillo, come ho già sottolineato tempo fa, si è "dimenticato" di Bernabè. Zitto e muto. Nemmeno una critica. Curioso. Aggiungiamoci il fatto che pure su Colaninno Grillo non ha mai amato sparare troppo. E, soprattutto, consideriamo quello che è successo nelle ultime settimane: per Telecom scoppia il nuovo caso Tavaroli e Grillo si dimentica di parlare pure di questo. Insomma, quante dimenticanze per il "paladino dei piccoli azionisti". Cominciano ad essere un po' troppe. E di conseguenza il sospetto cresce: c'entra qualcosa in tutto questo il fatto che Gianroberto Casaleggio, editore di Grillo e soprattutto uomo che con la sua società (Casaleggio e associati) sta dietro il suo blog (lui nel 2005 ha convinto Grillo ad aprire un blog), abbia, diciamo così, un curriculum con diversi collegamenti che portano proprio a Telecom Italia e a personaggi di primo piano che hanno avuto interessi nello stesso gruppo? Invece di preoccuparsi della salute di Napolitano, cominci Grillo a preoccuparsi della sua "amnesia Telecom", perchè c'è gente intelligente che ha notato tutto questo...
Etichette: Grillo
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