
Il sistema della "grande finanza" ora scricchiola. Il sistema che è mostruosamente cresciuto a colpi di derivati adesso comincia a mostrare tutti i limiti di una espansione forzata. La finanza creativa con i suoi "miracoli" è servita a sostenere (per non dire "dopare"...) il sistema economico. Prima o poi però arriva sempre il momento dei conti. L'anno scorso tutto è cominciato con la crisi dei mutui subprime americani e degli strumenti derivati collegati. E' stato solo il primo segno. Poi, pian piano altri casi. Come quello della banca inglese Northern Rock, quello di Bear Stearns o ancora quello della Societé Generale (non avrete mica creduto alla panzana del trader trentenne che ha mosso 50 milioni di euro senza che nessuno se ne accorgesse?). E' sempre più evidente che gli "incidenti" non vanno guardati in modo scollegato, ma, al contrario, come tessere di un puzzle che va formandosi. Cosa viene fuori? Semplice: si comincia a vedere che la "coperta" del sistema finanziario internazionale si è fatta troppo stretta. Non si riesce più a coprire tutto. La "macchina" non è invulnerabile ed eterna come forse molti avevano pensato. Si creano buchi. Qui e là sono già scoppiati i primi bubboni, altri ne verranno. E non a caso tra gli addetti ai lavori ormai basta qualche segnale negativo per far scattare subito l'ansia. Proprio in questo senso qualche nuovo esempio si è visto in questi giorni. Negli Usa il titolo della potente banca d'affari Lehman Brothers ha passato un momentaccio (l'altro giorno è arrivato a perdere fino al 14%). A far scattare l'allarme rosso è stato il rumor pubblicato dal Wall Street Journal su un possibile aumento di capitale. In Europa ieri invece sotto pressione è finito il titolo di Bnp Paribas. Per il giudizio dell'agenzia di rating Fitch secondo la quale il gruppo bancario francese risulterebbe tra quelli bisognosi di ricapitalizzazione. La coperta, appunto, si è ristretta. La garanzia di essere sempre e comunque coperti non c'è più. Nemmeno per i grandi gruppi. Qualcuno ha già iniziato a ballare, altri rischiano di farlo nel prossimo futuro. Il divertimento è appena agli inizi ;-)
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Steve Trader | Blog friends: leggi anche
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Etichette: banche, finanza
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