Stavolta sto con Grillo
Lo sapete, sono tra quelli che hanno sempre pesantemente criticato Beppe Grillo. Ma, stavolta, sto dalla sua parte. No, non mi è diventato di colpo simpatico. Però, in un'Italia condannata all'asfissiante immobilismo delle caste e delle corporazioni, dove è ormai evidente che non c'è nessuna vera spinta riformista e liberale (d'altronde abbiamo un Pd finto-riformista e un PdL finto-liberale), bisogna avere la forza di appoggiare, anche solo strumentalmente e cinicamente, quelle iniziative che possono dare una scossa ad un sistema incancrenito. Insomma, appoggio pragmatico sull'obiettivo specifico, non "ideologico". In questo senso appunto stavolta io sto dalla parte di Grillo: giudico cosa buona i referendum proposti al V2-day. Nello specifico, credo siano evidenti a tutti i vizi dell'informazione nel nostro Paese. Diciamocelo francamente, chi nega questi vizi o è tremendamente ingenuo o (più spesso) è in malafede. Il punto, secondo me, è che proprio i protagonisti del settore dell'informazione dovrebbero essere i primi a sollevare i problemi e nel caso a fare autocritica. Invece si preferisce la solita linea del catenaccio e delle fette di salame sugli occhi. Lasciando così a capipopolo come Grillo l'esclusiva della critica. Ma, visto che così è, strumentalmente ben vengano i referendum di Grillo. Preferisco stare dalla parte di chi mi è antipatico ma fa la cosa giusta, piuttosto che il contrario.
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Etichette: Beppe Grillo
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