
Mentre la Fiat frana in Borsa (in questo momento, a metà seduta, il titolo perde il 5%, toccando nuovi minimi relativi sotto la soglia dei 14 euro) per i pessimi dati relativi alle immatricolazioni di febbraio (batosta per Fiat con vendite in calo di ben l'8%!), il suo presidente è impegnato in questi giorni a illustrare il partorito "decalogo" per il governo che verrà. Come un novello Mosè - bella in questo senso la vignetta di oggi sul Corriere che dice "Montezemolo o Monte Sinai?" - il presidentissimo fa magnanimo dono dei suoi "dieci comandamenti" alla sgangherata politica italiana. Ma, visto il tracollo delle vendite Fiat e conseguentemente del titolo Fiat, non farebbe meglio il presidente a dedicarsi all'azienda che ben retribuito presiede, invece che occuparsi di politica? Se poi ha proprio voglia di fare conferenze stampa, perchè, giusto per dare qualche rispostina al mercato (a questo punto più che dovuta!), non ne organizza una per spiegare dov'è dunque, nei numeri, tutta questa strombazzata ripresa della Fiat di cui si parla con pomposa enfasi da mesi? Immatricolazioni a -8% è ripresa? E, se proprio vogliamo dirla tutta, è "dall'alto" di risultati così che arrivano i "dieci comandamenti" per l'Italia? Prima di pontificare alla nazione intera, forse bisognerebbe dimostrare di saper fare più che bene in casa propria. Perchè altrimenti vale il detto che chi sa fa e chi non sa insegna...
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Etichette: Fiat, Montezemolo
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