
Impossibile davvero in questi giorni non ripensare alla celebre copertina del Diario sul "compagno Ricucci". Il tempo ha dimostrato che era azzeccatissima. E il tempo ha pure dimostrato che tutti quelli che, parecchio grossolanamente, dicevano che dietro l'immobiliarista d'assalto c'era semplicemente Berlusconi non avevano capito che la realtà dell'intreccio politico-economico è un po' più complessa di come sovente viene dipinta da taluni per il solito proposito di aizzare la piazza. La favola della destra "cattiva" che assolda Ricucci per mettere le mani anche sul Corriere in chiave anti-sinistra è ora nei fatti smontata. Ricucci andava d'amore e d'accordo coi Ds, tanto da scherzare con importanti dirigenti diessini sulla possibilità di avere una tessera del partito. E, allora, come la mettiamo adesso? Forse è arrivato il momento di non credere più alle favole che i veri "furboni" confezionano per il "popolo", forse è arrivato il momento di ragionare con la propria testa. Per capire anche magari una volta per tutte che nella matassa delle vicende legate ai furbetti del quartierino tra certi "interessi di destra" e certi "interessi di sinistra" ci fu in realtà più condivisione tattica di obiettivi che scontro. E che più che "buoni e cattivi" tendono ad esserci "cattivi e cattivi". Se uno invece poi vuole continuare a credere alle favole e tenersi le fette di salame sugli occhi, beh allora rischia di svegliarsi un giorno avendo appunto la "sorpresa" della conferma che quella copertina sul "compagno Ricucci" a suo tempo pubblicata centrava perfettamente il punto ;-)
pubblicato da Steve Trader
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