Se il coraggio scarseggia
Bersani che vuole le grandi liberalizzazioni ma si ferma a tassinari e farmacisti, senza il coraggio di andare davvero a toccare i grandi centri di interesse e ad abolire le corporazioni. Di Pietro che non vuole l'indulto ma che per questo non ha il coraggio di andare fino in fondo mandando in crisi la maggioranza da lui appoggiata. La sinistra radicale che critica il proprio governo per aver dato il via libera all'allargamento della base americana Dal Molin ma che non ha il coraggio di togliere la fiducia per questa causa, arrivando così al bizantino paradosso di continuare ad appoggiare l'esecutivo a Roma andando però a manifestare contro in quel di Vicenza (non si sentono vagamente presi per il c... tutti i super pacifisti che negli anni scorsi hanno sventolato bandieroni arcobaleno e slogan da duri e puri insieme a questi signori?). La annunciata grande rivoluzione dei Pacs che alla fine, sempre per la solita carenza di coraggio, si concretizza in quel confusionario straccio di simil-Pacs che sono i Dico (stesso nome già usato da una catena di negozi discount, coincidenza molto significativa...). Prodi che nella bagarre scoppiata con Tronchetti scarica tutto sull'amico Rovati (lui non ne sapeva niente...). Tutto questo fino alla Melandri che in Kenya va a far baldoria a capodanno nel villone di Briatore ma poi non ha il coraggio di ammetterlo (che gran male poi ci sarebbe in questo davvero non si capisce). Insomma, se il coraggio scarseggia, alla fine i risultati sono modesti e l'immagine affonda...
pubblicato da Steve Trader
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