Faccia da Fiat
Ora Marchionne si lamenta del "tiro al bersaglio" che avrebbe la Fiat come obiettivo. Tiro al bersaglio? Beh, in fondo è vero: da decenni la Fiat è stata bersagliata di aiuti di Stato e incentivi vari ;-)Etichette: Fiat, Marchionne
Ora Marchionne si lamenta del "tiro al bersaglio" che avrebbe la Fiat come obiettivo. Tiro al bersaglio? Beh, in fondo è vero: da decenni la Fiat è stata bersagliata di aiuti di Stato e incentivi vari ;-)Etichette: Fiat, Marchionne
Etichette: Borsa
Nuova "pressione" sull'euro (che registra così il minimo storico sul franco svizzero). A pesare sulla moneta unica europea c'è sempre la questione greca. E parliamo proprio di Grecia per arrivare a parlare dell'euro. Ora, la situazione di Atene non è una "robetta" come tanti (non a caso...) vogliono far credere. E' un "buco" significativo e soprattutto rivela una grave e strutturale tendenza al taroccamento che solo gli ingenui possono pensare ci sia stato solo in uno dei Paesi dell'Unione (ricordiamo che il grave della crisi ellenica è rappresentato dal fatto che è venuto fuori che, con l'aiutino di Goldman Sachs, Atene per molto tempo ha camuffato i suoi reali dati anche nei confronti dei controlli comunitari). Per questo ora c'è la corsa a minimizzare: si cerca di far passare mediaticamente la teoria della "mela marcia" per non far troppo riflettere sul fatto che forse tutto il cesto abbonda di frutti poco sani. E non è interesse di nessuno far saltare Atene: non lo è evidentemente a Bruxelles, perchè appunto a catena si aprirebbe una questione sulle stesse fondamenta dell'euro, e non lo è neppure in America, dove l'euro alto finora ha fatto molto comodo. Per cui ecco che proprio in questi giorni, proprio a Bruxelles, si discute del piano di aiuti alla Grecia. Ci si metterà una bella pezza e amen. Una pezza che appunto serve a coprire il tarocco greco, ma soprattutto serve a coprire de facto il grande bluff chiamato euro. Sì, proprio così, grande bluff. Una moneta che già non ha alle spalle una vera realtà politica e sociale, ma che è solo "moneta da banchieri", moneta "tecnocratica", nasce e resta a mio avviso inesorabilmente debole. Se poi salta fuori che pure le sue fondamenta, ovvero in questo caso i dati macroeconomici dei Paesi membri dell'Unione, possono essere taroccati, beh allora che credibilità ci può essere? E' come quando si scoprono società che alterano i bilanci, la Borsa di certo le molla. La verità è che prima di fare la moneta europea forse bisognava fare l'Europa. Alla rovescia mi pare proprio che non funzioni. Funziona come bluff...
Sì, sono mancato per un po', ahimè a volte capita di non avere tempo per il blog. E di questo mi scuso ovviamente. Quello che mi ha più colpito la scorsa settimana è stato il nuovo Cda della Rcs. Gli azionisti forti del "salotto buono" hanno deciso di entrare direttamente nel board del gruppo del Corriere della Sera. Parliamo di Montezemolo, Della Valle, Bazoli, Geronzi. Tutti dentro. Per un Cda che sembra più quello di una merchant bank come Mediobanca piuttosto che quello di una casa editrice. E eventuali discorsi tipo conflitto di interesse? Niente. Ovviamente. Se si parla di giornali la questione non esiste. Tutti perfettamente liberi di scrivere anche se nel consiglio di amministrazione ci sono personaggi tipo Montezemolo, Geronzi, Della Valle e Bazoli. Insomma, la grande impresa, ma pure la grande banca, giusto per non farsi mancare nulla. I vertici di realtà come Fiat e Intesa San Paolo siedono direttamente nel board. Ma, appunto, nessuno osa parlare di conflitto di interessi. Il Corriere è libero a prescindere. Per la cronaca Rcs ha pure chiuso l'esercizio 2009 con un rosso di ben 129,7 milioni di euro, contro l'utile registrato invece l'anno prima. E, al di là delle parole (ho visto titoloni significativi...), i numeri parlano chiaro...Etichette: Rcs
Ci mancava giusto solo questo per fare l'en plein dei voltafaccia rispetto alle mirabolanti promesse elettorali: il buon Barack Obama ora si dice favorevole alle centrali atomiche. Sì, proprio lui che un bel po' dei suoi illuminati discorsoni li aveva dedicati ai temi verdi, alle energie alternative, adesso dice che il nucleare in fondo è ambientalista! Non inquina, spiega Obama. Geniale! Molte voci del fronte ecologista negli Usa parlano già di shock e scandalo. Questo proprio non se lo aspettavano. Sì, vabbè, Barack si è dimenticato del "problemino" delle scorie radioattive. Beh, vorrà dire che ci penserà la first lady Michelle a seppellirle nel suo ormai famosissimo orto piantato nel giardino della Casa Bianca ;-)